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”I giocatori della Roma volevano che noi perdessimo…” | Bomba clamorosa sui giallorossi

Lo stemma della Roma/ fonte Depositphotos-ilromanista.it

Dichiarazioni pesanti sul club capitolino. Il calcio italiano sta affrontando al momento un periodo a dir poco nero

Negli ultimi giorni il calcio italiano è ripiombato nell’ennesimo scandalo. Questa volta sono le scommesse ad aleggiare come un’ombra infinita sulla veridicità del nostro campionato. Le rivelazioni di Fabrizio Corona stanno infatti portando alla luce il coinvolgimento di tanti calciatori, ma anche di qualche club.

Anche dei tesserati attuali o ex della Roma sembrano aver preso parte a questa vicenda. I nomi usciti fin qui sono quelli di Zalewski e di Zaniolo. Il polacco avrebbe scommesso addirittura su una partita in cui è sceso in campo. L’attaccante della nazionale, ora in forza all’Aston Villa, invece pare abbia giocato su un match di Coppa Italia nel quale lui era in panchina.

Ma di recente è stato sferrato un duro attacco nei confronti di alcuni giocatori della Magica, che adesso possono ritrovarsi invischiati in qualcosa di veramente pesante, sia per loro che per la società.

Lo scandalo coinvolge la Magica

Matias Almeyda, ex centrocampista della Lazio e del Parma, ed attuale allenatore dell’Aek Atene, ha pubblicato una sua autobiografia. All’interno di questa però è presente un clamoroso attacco ai calciatori della Roma, oltre che ai suoi ex compagni del Parma.

Secondo l’argentino infatti nelle battute finali della stagione 2000-01, quella che incoronò proprio i giallorossi campioni d’Italia, alcuni giocatori romanisti avrebbero chiesto a dei giocatori del Parma di perdere la partita. Il match incriminato dal tecnico è proprio quello che ha poi consegnato il tricolore alla squadra di Fabio Capello.

Matias Almeyda/ fonte Ansafoto-ilromanista.it

Le parole di Almeyda

”Sul finire del campionato 2000-01, alcuni compagni del Parma ci hanno detto che i giocatori della Roma volevano che noi perdessimo la partita. Che siccome non giocavamo per nessun obiettivo, era uguale. Io ho detto di no. Sensini, lo stesso. La maggioranza ha risposto così. Ma in campo ho visto che alcuni non correvano come sempre. Allora ho chiesto la sostituzione e me ne sono andato in spogliatoio. Soldi? Non lo so. Loro lo definivano un favore…”

Queste parole, seppur ormai difficili da confermare o smentire, fanno sicuramente male ad una squadra che lottò duramente per vincere il campionato. L’attendibilità di Almeyda non è chiaramente delle migliori, ma rimangono comunque accuse gravi che non fanno di certo piacere ai milioni di sostenitori giallorossi che ricordano quel giorno come uno dei più belli dell’intera storia della società.