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“Cuore a pezzi”: per la Roma una giornata tristissima | Purtroppo non ce l’ha fatta

Lo stemma della Roma rappresentante il lupetto/ fonte Depositphotos- ilromanista.it

Il ricordo rimarrà vivido nei cuori dei tifosi romanisti per sempre. Per tutti quanti è stata una giornata tristissima

Nel mondo del calcio ci sono partite, calciatori o semplici azioni che rimarranno per sempre nel cuore e nella mente degli appassionati.

Se si parla della Roma basta pensare ai tanti idoli avuti dai tifosi giallorossi, oppure ai diversi successi festeggiati nel corso della sua storia.

A volte però i ricordi possono essere molto negativi. E’ quanto successo proprio alla Magica, che ha vissuto una giornata davvero triste, che ha spezzato il cuore ai supporters e a tutto l’ambiente attorno alla squadra.

Il triste ricordo

Nella giornata di domenica la Roma ha battuto il Lecce allo stadio Olimpico per 2-1, al termine di una partita a dir poco rocambolesca. I salentini sono stati in vantaggio fino al 90esimo, ma nei minuti di recupero Azmoun prima e Lukaku dopo hanno ribaltato completamente la situazione, permettendo alla Magica di vincere un match che ormai sembrava perso.

Quando si parla della sfida tra Roma e Lecce non può che saltare alla mente di qualsiasi tifoso romanista un ricordo a dir poco terribile, ovvero la gara tra le due compagini giocatasi al penultimo turno di campionato della stagione 1985-86. A rammendare quella pessima giornata ci ha pensato Antonio Di Carlo, ex centrocampista romanista.

Antonio Di Carlo quando vestiva la maglia giallorossa/ fonte Facebook- ilromanista.it

Le parole di Di Carlo

Prima del match di domenica, il giornale Il Tempo ha intervistato l’ex calciatore della Lupa, che ha raccontato ancora con tanta amarezza quella partita. I capitolini infatti si giocavano lo scudetto, e ospitavano i salentini, già retrocessi, credendo di aver avuto vita facile, soprattutto dopo il vantaggio nei primi minuti. Il Lecce però riuscì a ribaltare la sfida, facendo perdere il tricolore alla Roma e consentendo alla Juve di festeggiare la vittoria del titolo. Di seguito le parole dell’ex centrocampista.

Fu una giornata assurda, provo ancora dolore. Eravamo sicuri di vincere, entriamo in campo e il pubblico già stava festeggiando. Prima della gara ci fu addirittura il giro di campo del presidente Dino Viola con il sindaco Ugo Valente. Segnò Graziani di testa. Eravamo sicuri che sarebbe stata una passeggiata, tanto che poco dopo non protestammo quando l’arbitro mi annullò un gol, probabilmente regolare. Ricordo ancora quando rientrammo negli spogliatoi, col cuore a pezzi. Il silenzio… Nessuno disse una parola”.