“Volevo solo giocare a calcio”: Roma, l’ora dell’addio è scoccata | Mai più a Trigoria
Claudio Ranieri e l’ora delle scelte irrevocabili. Il 2025 sarà l’anno di tante facce nuove a Trigoria. E altrettanti addii. Uno su tutti.
Il 2025 sarà l’anno della vera rivoluzione dei Friedkin. Sì perché ciò che poteva essere De Rossi, in realtà è stato solo un palliativo per dimenticare Mourinho. Le scelte di Lina Souloukou si sono rivelate completamente sbagliate.
Completamente sbagliato esonerare un allenatore che qualche settimana prima aveva incassato la fiducia dei Friedkin con tanto di triennale a confermare una lungimiranza cancellata in un amen. Completamente sbagliato prendere Juric, un allenatore dalla visione ben precisa, inversamente proporzionale al gruppo squadra (comunque incompleto) formato dalla Roma di Florent Ghisolfi.
Così toccherà a Claudio Ranieri fare rivoluzione, non prima di aver fatto scoccare l’ora delle scelte irrevocabili. Chiudere definitivamente con un numero imprecisato di senatore, per poter essere liberi di ricostruire con n briciolo di senso logico.
In quest’ottica va inquadrato il mercato della Roma. Hummels, Paredes e Dybala sono i punti fermi di Ranieri che sta scegliendo in ottica di quell’allenatore che siederà sulla panchina giallorossa a giugno. Così, nel mercato di gennaio si potrebbe pensare ad acquisti per giugno, visto anche che la Roma ha poco da chiedere al campionato.
Addio a tanti, benvenuto ad altrettanti
La Champions League si potrà raggiungere soltanto tramite il successo in Europa League, magari la Coppa Italia potrebbe diventare un obiettivo sensibile che possa far dimenticare una stagione a dir poco deludenti, con tre allenatori che si sono susseguiti. E tanta confusione.
I tifosi si aspettano un addio a tanti, anche nomi importanti come Mancini e Pellegrini, prima di dare il benvenuto ad altrettanti, magari qualcuno dell’Everton, ora ufficialmente nelle mani dei Friedkin. Prima però l’addio a tanti.
Arrivederci Roma
Chi non rimetterà più piede a Trigoria è Marash Kumbulla. Una storia mai nata quella dell’albanese a Roma, lo volevano in tanti ai tempi dell’Hellas Verona, lo prese la Roma per quasi 15 milioni di euro, per certe qualità che non si sono mai vista in giallorosso. Niente rimpianti, sia chiaro.
“All’inizio non pensavo al prezzo, volevo solo giocare a calcio – dice il difensore in uno stralcio di un’intervista a rg.org – c’era molta pressione, la Roma è una grande squadra in Italia e i tifosi pretendono molto”. Kumbulla è in prestito all’Espanyol, ma sa che anche se non dovesse essere riscattato, passerà a Trigoria al massimo per salutare. “A Roma comunque mi sono davvero divertito – chiosa – anche la pressione mi ha aiutato a maturare”.