20 anni fa vinceva il Mondiale, oggi è pieno di debiti | Ex Roma sprofonda nel baratro: si è dovuto vendere anche la casa

Ha vinto il Mondiale a inizio di questo secolo, oggi l’ex Roma è in grave crisi economica, è stato costretto a vendere la propria abitazione
Approda a Trigoria nel 1997 e i tifosi si rendono conto subito di avere in squadra un talento in grado di fare la differenza. Impressiona per la sua velocità, con i dribbling e i fraseggi sulle fasce per arrivare al cross e fornire assist preziosi per i compagni appostati in area di rigore.
A Roma lo soprannominano Il Pendolino e stupisce tutti dal punto di vista tecnico, guidando la propria Nazionale al record di tre finali di Coppa del Mondo consecutive, vincendo in quella del 1994 in una finale combattuta e disputata proprio contro l’Italia e decisa ai calci di rigore.
Un altro trionfo per lui anche nel 2002, quando conquisterà l’ultimo Mondiale del Brasile, che adesso ripartirà da Carlo Ancelotti, allenatore che ha avuto con il Milan.
Con i giallorossi alzerà lo scudetto nel 2001, portando a compimento una cavalcata incredibile in un campionato che, all’epoca, aveva club con i giocatori più forti d’Europa.
Da Campione del Mondo a indebitato fino al collo, il triste epilogo dell’ex Roma
Lui è Cafu che non sta vivendo un periodo roseo dal punto di vista economico, tanto da essere costretto a mettere all’asta la sua villa a Barueri, nello Stato brasiliano di San Paolo, per dovere pagare debiti ingenti che ha contratto.
Il prezzo fissato è di 7 milioni e mezzo di euro ma c’è il rischio che la cifra sia dimezzata nel caso in cui non ci siano acquirenti. I debiti, invece, sono pari a 1 milione e 800 mila euro, a cui si aggiungono i pegni di un milione e mezzo e che rendono tale vendita l’ultima spiaggia per sanare i conti. Il più importante debito è nei confronti del Banco Industrial, a cui si aggiungono creditori che hanno fatto causa all’ex terzino.
Un immobile di enorme valore e con molti comfort
La villa in questione è divisa in quattro piani, con sei suite, un campo da calcetto, una sala giochi e cinema, saune e una piscina.
Il giocatore ha cercato di evitare che fosse venduta, sostenendo che si tratti della sua dimora e che, in quanto bene di famiglia, non possa essere espropriata ma non sono della stessa opinione i giudici che hanno impugnato la sentenza.