“Non mi hanno concesso l’idoneità”, SCOSSONE IN SERIE A | Infortunio gravissimo per il portiere nerazzurro: il ritiro è l’unica soluzione
Non cessa l’incubo infortuni in Serie A. Arriva un altro scossone, niente idoneità. Non resta che alzare bandiera bianca, è ritiro.
A prescindere da come finirà, il campionato di Serie A 2024-2025 sarà ricordato per un equilibrio livellato verso alto che ha resa la corsa scudetto entusiasmo, con un testa a testa alla fine tra Napoli e Inter che sta tenendo tutti con il fiato sospeso.
Serie A combattuta lassù e quaggiù, Inter in finale di Champions League e un calcio italiano nuovamente competitivo, se non fosse per la lunga lista di infortuni che hanno falcidiato le rose delle squadre nostrane.
Una vera e propria emergenza sanitaria-sportiva che ha fatto discutere allenatori, medici e tifosi, sollevando interrogativi sulla preparazione atletica, il calendario fitto e le condizioni dei terreni di gioco. Il caso più emblematico è quello di Edoardo Bove.
Il malore accusato a inizio dicembre, durante Fiorentina-Inter, ha prodotto nei confronti del centrocampista dei Viola, in prestito dalla Roma, un’operazione per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Il che vuol dire non avere l’idoneità per poter giocare in Italia. Finché avrà quel dispositivo, Bove potrà giocare solo all’estero, in quei campionati dove le norme sono meno restringenti.
Un incremento spaventoso
Al di là di Edoardo Bove, però, le statistiche parlano chiaro: il numero totale di infortuni muscolari e traumatici ha superato quota 450: tradotto un incremento del 18% rispetto all’anno precedente. Un dato allarmante che riflette una tendenza preoccupante comune anche ad altri campionati europei, ma che in Italia assume contorni ancora più gravi.
Molteplici le cause dietro questi infortuni: calendario sempre più fitto e compresso, con partite ogni tre giorni tra campionato, coppe europee e impegni delle nazionali, senza dimenticare le tournée estive in paesi esotici per motivi commerciali, ma anche una cattiva gestione dei carichi di lavoro.
Un caso a parte
Andrea Mazzantini ha giocato in Serie A “senza” una spalla, ma non l’ha mai saputo nessuno. È stato proprio l’ex estremo difensore di Perugia, Venezia e Inter a raccontarlo in una recente intervista concessa a gianlucadimarzio.com.
“I miei movimenti erano molto limitati. Dal lato sinistro mi buttavo sempre con due mani, non riuscivo a distendermi”. Galeotto l’infortunio patito durante un Venezia-Juve di Coppa Italia, nel 1993. “Mi ruppi cartilagine e rotatori della spalla – rimarca – per i medici avrei dovuto smettere”. Ha continuato per una altra decina d’anni, ma nulla è stato più come prima.