Ho sempre tifato i giallorossi: panchina Roma, ANNUNCIO UFFICIALE | Realizzato il sogno di tutta la sua vita

Il mister ha sempre sognato di sedersi su quella panchina, nel suo Dna scorrono i colori giallorossi. L’annuncio è ufficiale
Pochi giorni dopo la conclusione del campionato, è iniziato il valzer delle panchine con molti top club che cambieranno guida tecnica. L’Atalanta e Gasperini si sono separati dopo nove lunghe stagioni, Palladino si è dimesso dal timone della Fiorentina, dopo avere centrato la qualificazione in Conference League, ai danni di una Lazio che potrebbe cacciare Marco Baroni a causa del mancato piazzamento europeo.
Il Milan è a un passo dall’annuncio di Max Allegri, un altro tassello del nuovo corso rossonero, dopo la nomina di Igli Tare come direttore sportivo, per un ritorno al passato che sa di buon auspicio per il futuro.
Claudio Ranieri ha lasciato la Roma, concludendo con una rimonta importante e il quinto posto la propria carriera da allenatore e, insieme a Ghisolfi, sta valutando chi prenderà il suo posto, con il compito di proseguire il percorso di crescita intrapreso negli ultimi mesi, con un girone di ritorno con più punti di tutti.
Una piazza calorosa ed esigente quella giallorossa, con i tifosi che confidano nell’approdo nella Capitale di un profilo in grado di creare entusiasmo e alzare l’asticella, cercando di conquistare un piazzamento in Champions che manca da prima dello scoppio della pandemia.
Chi sarà il successore di Ranieri al timone dei giallorossi
Claudio Ranieri ha incarnato la romanità, come Daniele De Rossi e ha regalato momenti indelebili a una curva che apprezza l’attaccamento alla maglia.
Ecco che il prossimo allenatore potrebbe avere tale caratteristica, anteponendo la romanità al curriculum e all’esperienza acquisita.
Il tecnico a un passo da sedersi sulla panchina della Roma, lo ha dichiarato lui stesso
La panchina della Roma è stata sognata a lungo da Serse Cosmi che ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport e ha confidato che è stata un’ipotesi concreta.
Ammette anche di avere avuto un debole per il numero 10: “Lo sono stato per una notte. Al mattino, cambiarono idea. Non porto rancore. Mi dispiace non aver allenato Totti, che per me impersona il calcio. Quando si parla di lui, perdo l’obiettività, aveva tutto quello che un allenatore può desiderare”.