Home » Bufera in Nazionale, l’addio è definitivo | Spalletti liquidato in quattro e quattr’otto: i Mondiali resteranno solo un sogno

Bufera in Nazionale, l’addio è definitivo | Spalletti liquidato in quattro e quattr’otto: i Mondiali resteranno solo un sogno

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale – lapresse – IlRomanista.it

Non comincia tra i migliori auspici l’assalto dell’Italia al Mondiale: scoppia la bufera, Spalletti liquidato in quattro e quattr’otto.

Gli è stato un jolly, giocato all’indomani della disfatta europea, salvo da quella panchina tanto ambito solo ed esclusivamente perché aveva preso una Nazionale non a sua immagine e somiglianza, ereditandola in corsa da Roberto Mancini.

Ma Luciano Spalletti è sempre stato un allenatore tanto preparato quanto controverso. Fa sempre discutere, un po’ per il suo dire e fare un po’ così, un po’ per il modo con cui giocano le squadre che ha allenato in carriera.

Dopo la deludente uscita agli ottavi di finale degli Europei e alcune scelte tecniche che hanno spaccato l’opinione pubblica, l’ex allenatore di Napoli e Roma si trova ora sotto pressione come mai prima d’ora. Il grande obiettivo, dichiarato fin dal suo insediamento, è uno e uno solo: qualificarsi ai Mondiali del 2026.

Dopo i fiaschi Azzurri del 2018 e del 2022, non possiamo permetterci di mancare il terzo appuntamento iridato di fila. Il presidente Gravina è stato chiaro: in caso di mancata qualificazione, il ciclo di Spalletti sulla panchina azzurra sarà da considerarsi concluso.

Una trappola da evitare

Le insidie non mancano. Il girone di qualificazione è alla portata degli Azzurri, ma presenta trappole da evitare. La prima, ovviamente, è la Norvegia di Haaland, mai così competitiva nella sua storia. La seconda?

Siamo noi stessi. Gli infortuni continuano ad accompagnarci, ultimo in ordine cronologico quello di Locatelli, uno dei juventini più in forma. Le tensioni emerse all’interno dello spogliatoio e il rapporto tutt’altro che idilliaco tra qualche giocatore e il commissario tecnico, non aiuta.

Francesco Acerbi
Francesco Acerbi e la dolorosissima finale di Champions di Monaco di Baviera – lapresse – IlRomanista.it

Ai ferri corti

Proprio nella settimana che porta alla delicata trasferta in Norvegia, è esploso il caso Francesco Acerbi, che non ha trovato di meglio di fare che non rispondere alla chiamata della Nazionale. Le motivazioni devono essere ricercate proprio nel rapporto con Spalletti, ai ferri corti da un bel po’. Da quando?

Da quando il cittì a chi gli ricordava le prestazioni di Acerbi, rispose con un sorprendente “Ma lei sa di che anno è Acerbi?”. Del 1988, 37 anni a febbraio. Tutto è cominciato lì, prima ancora del presunto atto di razzismo del difensore interista con Juan Jesus. Acerbi se l’è legata al dito. Da qui un no che ha scatenato la bufera sulla Nazionale, ammesso e non concesso che le motivazioni fossero giuste, i tempi sono completamente sbagliati. Di certo i Mondiali per Acerbi resteranno un sogno, anche se prima dobbiamo qualificarci. Ma questo è un imperativo categorico.