Klopp, alla fine si è convinto | Ha detto “SI” alla Serie A: guiderà i rivali della Roma

Non era affatto una boutade quella di Klopp. L’alfiere della Red Bull pronto a dire sì alla Serie A, ma niente Roma, guiderà un arcinemico.
Nel lungo ed estenuante casting alla ricerca di Gian Piero Gasperini, era uscito anche il suo nome, Jurgen Klopp, l’iconico allenatore di Stoccarda diventato leggenda nel suo lungo ciclo in Premier alla guida del Liverpool.
Una trattativa figlio di un post dei Friedkin dal quale sono uscite (con un po’ di fantasia) le lettere del suo compagno. Perfino La Stampa uscì con la presunta trattativa, salva poi correggere il tiro. Ma non era tutta fantasia. C’era del vero.
Finito il ciclo leggendario ad Anfield Road, Klopp è entrato nell’ecosistema Red Bull, quel colosso austriaco già protagonista di primo piano nel mondo dello sport con il suo impero in Formula 1, che ha deciso di inglobare anche il calcio. Per ora internazionale.
Lipsia e Salisburgo sono alcuni esempi europei delle società in mano a Red Bull. Non più solo partnership commerciali, la nuova frontiera del gigante austriaco, che ora ha come obiettivo quello di ampliare il numero di club sotto il suo controllo.
L’obiettivo dichiarato
L’interesse all’acquisizione di un club italiano è diventato l’obiettivo dichiarato da parte di Red Bull, deciso a replicare il successo del suo modello, anche in Serie A. Le voci si rincorrono da tempo, ma negli ultimi giorni si sono fatte sempre più insistenti, delineando uno scenario che potrebbe rivoluzionare gli equilibri del calcio italiano.
L’approccio di Red Bull, notoriamente orientato alla costruzione di progetti a lungo termine basati su scouting, sviluppo dei giovani talenti e un’organizzazione manageriale all’avanguardia, rappresenterebbe una nuova sfida. E chi sarebbe l’allenatore del nuovo club made in Red Bull? Klopp ovviamente.
La trattativa
È stato il Sole 24 Ore a rivelare il clamoroso tentativo di acquisizione del Torino da parte di Red Bull. Cairo è, peraltro, deciso di vendere. Ma la richiesta del presidente granata sarebbe però stata considerata troppo alta, frenando ogni possibile trattativa sul nascere.
Ma l’interesse italiano di Red Bull non si fermerà. Magari sarà proprio Jurgen Klopp a dargli una mano, prendendo la prima panchina che salterà dopo il Mondiale per Club. Nel mirino proprio Torino città. Se Tudor dovesse fallire, ecco il pensiero stupendo sull’allenatore di Stoccarda, da sempre affascinato dal guidare un club italiano, dopo essersi esaltato sia in Bundesliga ai tempi del Borussia Dortmund (e non solo), sia in Premier con il Liverpool.