Roma? Al massimo possono sognarlo | Il mercato non è iniziato ma c’è già il primo NO: delusione alle stelle

Partenza-bis tutt’altro che lanciata per Fred Massara alla Roma. Il mercato non è ancora ufficialmente iniziato. E arriva il primo no.
Anno nuovo, vita vecchia. Almeno così pare. I problemi che hanno attanagliato Tiago Pinto (prima) e Florent Ghisolfi (dopo), al netto dei loro errori, potrebbero essere gli stessi con cui avrà a che fare il rientrante Fred Massara. Lo si intuisce da quanto sta accadendo all’alba della nuova sessione di mercato.
Nonostante l’entusiasmo generale per la rivoluzione dei Friedkin, che hanno portato Gasperini in panchina, Ranieri a diventare il Senior Advisor della proprietà e aperto al ritorno, appunto, di Fred Massara, la Roma di oggi è alle prese con gli stessi problemi della Roma di ieri.
Il mercato giallorosso, infatti, sembra ancora ingessato da problemi strutturali che affondano le radici in due acronimi ben noti nel mondo del calcio: l‘indice di liquidità e il Fair Play Finanziario. Non è un mistero che le finanze della Roma siano sotto stretta osservazione da parte della UEFA.
Anni di bilanci in rosso, seppur con la garanzia della continuità aziendale fornita dalla proprietà Friedkin, hanno portato il club a dover fare i conti con paletti rigidi imposti dalla UEFA e dalla stessa FIGC. “La Roma dovrà soffrire ancora per le prossime due sessioni di mercato”. Lo aveva anticipato lo stesso Claudio Ranieri quando era l’allenatore giallorosso. Non stava giocando.
L’indice di liquidità: il nodo
L’indice di liquidità è un parametro finanziario che misura la capacità di un club di far fronte ai propri debiti a breve termine. In parole povere, quanto denaro “liquido” ha una società per coprire le sue uscite immediate.
Per la Roma, questo indice è spesso stato un tallone d’Achille, e sebbene la Serie A abbia vinto un ricorso contro la FIGC sulla sua obbligatorietà come requisito di iscrizione al campionato in un termine antecedente alla chiusura dell’esercizio, la sua importanza per la sostenibilità finanziaria e per le operazioni di mercato resta cruciale. Il problema maggiore della Roma non è comprare, ma sono gli ingaggi, che non possono oltrepassare certi parametri.
Il primo no
Per poter sbloccare il mercato in entrata, la Roma è spesso costretta a operare con cessioni immediate che generino liquidità. Questo porta a una situazione in cui ogni acquisto deve essere bilanciato da una vendita, in un circolo vizioso che limita la manovra e la possibilità di rinforzare la rosa in maniera organica. Ma c’è dell’altro.
La Roma deve traccheggiare su certe situazioni di mercato, in quanto prima deve vendere e poi, forse, acquistare. E in questo lasso di tempo che spesso si crea il corto circuito. Tradotto in fatti concreti, Nick Woltemade era finito nel mirino della Roma, ma la trattativa non è decollata. “Anche la prossima stagione andremo avanti con Nick. Punto e basta”. Le parole di Alexander Wehrle sulle colonne dello Struttgarter Zeitung non lasciano adito a molti dubbi. Se il buongiorno si vede dal mattino, è meglio che a Trigoria faccia subito sera.