“Il mio corpo non ce la fa più”: la maledizione Jannik Sinner | L’addio è ormai questione di mesi
Tutto quello che ci ha lasciato uno storico Wimbledon: dalla prima volta di Jannik Sinner a un addio che ormai si fa imminente.
Il centrale di Wimbledon ha emesso il suo verdetto, per certi versi storico: il tennis mondiale ha un nuovo sovrano sull’erba: Jannik Sinner. Con una prestazione memorabile che rimarrà impressa negli annali, il giovane talento altoatesino ha scritto la storia, diventando il primo italiano a trionfare sui sacri campi londinesi. Un successo che non è solo una vittoria personale, ma un vero e proprio spartiacque per il tennis tricolore.
Il cammino di Sinner finora è stato quello di un predestinato, culminato in una finale epica che ha visto cadere il campione in carica, Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, che ambiva al terzo successo consecutivo, si è trovato di fronte un Sinner in stato di grazia, capace di esprimere un tennis sublime fatto di potenza, precisione e una maturità sorprendente per i suoi 23 anni.
Così la rivincita per l’amara finale di Parigi, è servita. Jannik allunga al primo posto nella classifica Atp, un’ascesa inarrestabile che lo proietta nell’olimpo dei tennisi più forti di tutti i tempi. Certo, la rivalità con Carlos Alcaraz si conferma come il nuovo grande classico del tennis, ma Jannik ha mostrato qualcosa in più a Wimbledom rispetto allo spagnolo: questione di testa.
Ma l’edizione 2025 di Wimbledon non sarà ricordata solo per l’affermazione di Sinner. Un’affermazione che non ci sarebbe potuta
essere se Dimitrov negli ottavi di finale non si fosse ritirato, avanti due set a zero contro Sinner, alle prese con un forte dolore al gomito che non gli permetteva di giocatore il suo tennis, fatto di colpi irresistibili da fondo campo.
L’eredità di Wimbledon
Ma l’edizione 2025 dei Championshio londinese ha detto anche altro. Una menzione speciale per Fabio Fognini: la sua ultima partita di tennis è terminata al quinto set contro Alcaraz tra uno scroscio di applausi tendenti alla standing ovation.
Ma a oggi Sinner e Alcaraz sono troppo più forti dei loro contender, praticamente nessuno all’altezza dei primi due al mondo. Fritz si è arreso in semi. Zverev e Medvedev non pervenuti. E Nole Djokovic?
La fine è vicina
La sconfitta in semi di un Djokovic travolto in semi da Jannik Sinner, non è solo un passaggio di consegne, ha suonato come una conferma inequivocabile: l’era di Nole, con i suoi record ineguagliabili e le sue imprese titaniche, sta volgendo al termine.
“La verità è che il mio corpo non ne ha più – ha ammesso il serbo al termine della sua esperienza londinese – mi sento bene all’inizio ma quando arrivo in fondo ad uno slam, non ne ho più. E a quel punto devo affrontare Sinner o Alcaraz”. E lì finisce tutto. Non serve aggiungere molto altro.