Stipendi più alti e più giorni di ferie: rivoluzione dal sindacato dei calciatori | La FIFA deve cambiare le regole
I calciatori alzano la voce e prendono posizione: stipendi più alti e più giorni di ferie. Il sindacato spinge per cambiare le regole FIFA.
Negli ultimi anni il calcio è cambiato radicalmente. Uno dei cambiamenti più evidenti riguarda l’aumento del numero di partite che i calciatori devono affrontare in una singola stagione. Campionati, coppe, tornei europei e nazionali: il calendario non si ferma mai.
Chi gioca ad alti livelli può arrivare a disputare oltre 60 gare ufficiali. E non si tratta solo di scendere in campo: tra viaggi, allenamenti e trasferte europee, la stagione diventa una vera e propria corsa ad ostacoli senza sosta. Il problema è sotto gli occhi di tutti.
Ogni anno il calendario si riempie di nuove competizioni: la Nations League si è aggiunta alle tradizionali qualificazioni e amichevoli, le coppe europee stanno cambiando formato per includere più squadre e più partite. Il risultato? Giocatori sempre più stanchi, infortuni in aumento e prestazioni che calano.
Non solo dal punto di vista fisico, anche sotto il piano mentale la pressione è enorme. Il rischio burnout è reale, specialmente per chi è costantemente sotto i riflettori. Da tempo il sindacato internazionale dei calciatori, FIFPro, sta lanciando l’allarme. Secondo loro, la situazione non è più sostenibile.
Riforma FIFA: “Obbligatorie 72 ore di riposo tra le partite”
Chiede più riposo tra le partite, stagioni più equilibrate e ferie estive garantite, spesso oggi ridotte a meno di 2 settimane. E finalmente qualcosa sembra muoversi. Poco prima della finale del Mondiale per Club, FIFA e FIFPro si sono incontrate e hanno trovato un primo punto d’intesa: 72 ore di riposo tra una gara e l’altra e 21 giorni di vacanza obbligatori tra una stagione e l’altra.
Di seguito le dichiarazioni in merito da fonti ufficiali della FIFA: “Tutti sono d’accordo che i giocatori abbiano bisogno di almeno tre giorni di riposo tra una partita e l’altra. La FIFA ha anche detto che, alla fine di ogni campionato, i giocatori devono avere almeno 21 giorni di vacanza. Ogni squadra e giocatore dovrebbe organizzare questo riposo in base al proprio calendario di partite e agli accordi presi”.
Cosa cambia
L’applicazione rigorosa del periodo minimo di 72 ore di riposo tra un match e l’altro rischia di avere un impatto significativo sui calendari e, di riflesso, sugli accordi con le emittenti televisive. Un esempio sono le squadre impegnate in Europa League il giovedì sera.
Per rispettare la regola, dovrebbero scendere in campo non prima della domenica sera o addirittura il lunedì, opzione che però crea problemi in alcuni campionati. In Germania, ad esempio, la Bundesliga ha abolito gare di lunedì già nel 2021, dopo anni di protesta da parte di tifosi.