“È morta una parte di me”: dall’addio alla Roma e il tracollo a causa della malattia | Oggi non è più lo stesso
Dall’addio alla Roma alla malattia che lo ha colpito, le dichiarazioni dell’ex Roma non passano affatto inosservate
La sua carriera calcistica, alla Roma, è stata di tutto rispetto. Anche nelle altre squadre italiane in cui ha militato (Cagliari, Torino e Sampdoria) ha detto la sua. Anche se la delusione più grande l’ha ricevuta proprio nel suo trascorso nella Capitale.
Soprattutto quando un ex tecnico giallorosso oltre a bocciarlo lo ha quasi “umiliato” dicendogli, chiaro e tondo, che non avrebbe avuto più la possibilità di indossare la casacca della Roma.
Inutile ribadire che, in quel momento, all’ex calciatore gli era crollato il mondo addosso. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni del ‘Corriere della Sera’ ha affrontato vari argomenti.
Soprattutto quelli più delicati e gravi come la malattia che lo ha colpito e che gli ha fatto cambiare completamente vita. Adesso, quel bruttissimo periodo, è stato messo alle spalle. Ma non potrà mai più dimenticarlo.
L’addio alla Roma, la malattia e non solo: “E’ morta una parte di me”
Protagonista in questione è Leandro Castan. L’ex difensore della Roma, ritiratosi da tre anni, ha svelato alcune curiosità al noto quotidiano italiano che nessuno, fino ad ora, conosceva. Come il tumore al cervello che gli era stato diagnosticato al termine del match di campionato contro l’Empoli il 13 settembre 2014.
Ricorda molto bene quel momento: “In quei 15’ è finita la mia carriera. È morta una parte di me. Una volta rientrato volevo tornare a essere quello di prima, non accettavo di non poterlo fare. Garcia mi ha sempre protetto, un secondo padre“.
L’addio alla Roma e quel rapporto mai nato con l’ex allenatore
Se con Rudi Garcia il rapporto è sempre stato ottimo, lo stesso non si può dire con Luciano Spalletti. Il secondo ritorno, in giallorosso, da parte del mister di Certaldo non ha portato affatto fortuna al brasiliano. Lo stesso che era stato, sin da subito, bocciati dall’ex commissario tecnico della Nazionale.
“Con lui ho fatto più fatica: prima della partita con l’Hellas mi ha detto di voler rivedere il vecchio Castan, dopo mi ha chiamato in ufficio e mi ha fatto cedere una foto del Frosinone. ‘Il tuo livello è questo, non puoi giocare qui. Tu con me non giochi più’: mi è crollato il mondo addosso“.