Stop al progetto stadio: decisione ufficiale del TAR | Costretti a cambiare di nuovo i piani
Nuovo Stadio Roma, il progetto ha subito un brusco stop: sentenza ufficiale da parte del Tar, cambiano nuovamente i piani
Il sogno è sempre lo stesso e non cambia affatto: la Roma vuole avere una casa tutta per se e, di conseguenza, lasciare (una volta e per tutte) lo stadio Olimpico. Impianto sportivo che condivide con i “cugini” della Lazio.
Se ne sta parlando da diversi anni, ma dei veri e propri passi in avanti non ce ne sono stati. Almeno fino ad ora. La cosa certa è che si è verificato, proprio nelle ultime ore, un brusco stop per quanto riguarda il progetto.
Tanto è vero che proprio dal TAR hanno voluto emanare una sentenza importante sul futuro dello stadio del club giallorosso. Cosa è successo? Che i piani sono cambiati. Ancora una volta.
D’altronde non sarebbe affatto la prima volta che si verifica una cosa del genere. I proprietari americani, però, di mollare la presa non ne hanno alcuna intenzione.
Roma, novità sul fronte nuovo stadio: tutto quello che serve sapere
I Friedkin sono sempre più convinti di costruire il nuovo stadio in quel di Pietralata. Il Tar del Lazio ha comunicato di non aver accettato l’istanza cautelare che i cittadini contrari all’intervento avevano presentato. Ovvero le famose “trincee” per il proseguimento dei sondaggi preventivi di natura archeologica. Ovvero? Il taglio di almeno 26 alberi. Non stiamo parlando del “bosco” segnalato dal comitato “No Stadio”. Le essenze arboree su cui era stato chiesto l’intervento dei giudici amministrativi si trovano in una posizione differente.
Questi il pensiero da parte dell’assessore all’urbanistica, Maurizio Veloccia: “Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto la domanda cautelare per l’annullamento del nulla osta all’abbattimento di 26 alberi per l’esecuzione dei sondaggi archeologici a Pietralata, nell’area interessata dal progetto del nuovo stadio della AS Roma”.
Nuovo Stadio Roma, polemica sugli alberi: gli ultimi aggiornamenti
L’avvio degli alberi tagliati si era verificato lo scorso 19 maggio. Ovvero pochi giorni dopo la perimetrazione dell’area interessata agli scavi. Anche dal punto di vista politico (in particolar modo alcuno esponenti del Movimento 5 Stelle) si erano sempre mostrati contrari a tutto ciò. Il Campidoglio, sin dall’inizio, ci aveva tenuto a ribadire che i tagli erano stati autorizzati e non riguardavano la superfici di almeno un ettaro e mezzo.
Quei tagli erano stati impugnati attraverso lo strumento della domanda cautelare. Lo stesso Veloccia ha concluso dicendo: “Questa è un’altra vittoria e un’ulteriore dimostrazione della validità dell’azione dell’Amministrazione capitolina riguardo i procedimenti messi in campo. L’ennesima richiesta di sospensione è stata dunque respinta e le indagini possono andare avanti senza impedimenti“.