Bufera Atalanta, Juric è già in bilico: “Prenderlo è stata una follia” | Ci hanno ripensato all’ultimo secondo
A poche settimane dall’inizio della Serie A esplodono i dubbi attorno a Juric, l’erede di Gasperini reduce da un’annata assai deludente.
La domanda è sorta spontanea sin dalla sua designazione. Una scelta a sorpresa quella dell’Atalanta nata all’indomani della certezza che Gasperini non avrebbe allenato più la Dea dopo nove stagioni leggendarie, ma soprattutto sulla figura di Ivan Juric, reduce da un’annata due volte deludente, prima con la Roma e poi con il Southampton, retrocesso da ultimo in Premier.
Come può Ivan Juric far rimpiangere nove annate leggendarie di Gian Piero Gasperini all’Atalanta? Questa la domanda che si sono fatti un po’ tutti, dai tifosi alla carta stampata. Se da un lato, infatti, è doveroso celebrare la trasformazione epocale della Dea sotto la guida dell’allenatore di Grugliasco, dall’altro è impossibile non sollevare dubbi sul suo “allievo”.
Quando Gian Piero Gasperini arrivò a Bergamo, la squadra era una potenziale candidata alla zona retrocessione. Nove anni dopo, la lascia come una potenza europea, con un’identità di gioco inconfondibile, una mentalità vincente e un trofeo in bacheca.
L’Atalanta non è più solo una squadra: è un modello di gestione, una ex provinciale diventata una società credibile in Italia e in ambito internazionale, un brand riconosciuto ovunque. E ora il compito di raccogliere questa pesantissima eredità spetta a Ivan Juric.
Il maestro e l’allievo
La relazione tra i due è nota: Juric è stato un fedelissimo di Gasperini ai tempi del Genoa, un suo discepolo pronto a carpirne ogni segreto. Le sue esperienze successive, da Crotone a Torino, hanno sempre mostrato una chiara impronta gasperiniana fatta di intensità, pressing a tutto campo e difesa a tre. L’Atalanta, in teoria, potrebbe essere l’ambiente perfetto per lui. Ma i dati recenti sollevano un’ombra lunga e preoccupante.
La stagione appena conclusa per Juric è stata un autentico calvario. Prima l’avventura sulla panchina della Roma, dove ha sostituito Daniele De Rossi. Un’esperienza terminata con un esonero rapido, che ha lasciato più perplessità che certezze. Poi, la disastrosa parentesi in Premier League con il Southampton. Un incarico che doveva rappresentare il grande salto in avanti, ma che si è trasformato in un incubo. La squadra ha fallito l’obiettivo salvezza e Juric ha concluso la sua esperienza con una delle peggiori medie punti nella storia del campionato inglese.
Un’opinione social
“Atalanta settima quest’anno. Juric non arriva a Natale. Prenderlo una follia”. Anche sui social il dibattito sulla Dea è d’uopo, ma si arrivano a conclusioni molto negative. Un post su X va oltre un ragionevole dubbio.
Il recente ruolino di marcia di Ivan Juric ha minato la sua credibilità, facendo sorgere domande sulla sua capacità di gestire le pressioni e di adattarsi a contesti complessi. Figuriamoci come erede di Gasperini, un ruolo complesso per chiunque, ancor di più per un allenatore che ha appena fallito in due contesti completamente diversi, ma nella stessa stagione.