Nuovo Stadio Roma, Veloccia: “Si procederà come abbiamo sempre detto”

L’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia ha parlato così riguardo il progetto del nuovo stadio della Roma: ecco le sue parole
Nella capitale tiene ancora banco la questione legata al nuovo stadio della Roma, con la situazione che produce senza grossi intoppi, come ha ammesso lo stesso assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia: «Si procederà come abbiamo sempre detto. A valle dell’analisi vegetaziona che è stata redatta e in parte ancora da completare, le aree che presentano caratteristiche boschive verranno compensate altrove. Il gran vociare che si è fatto è solo uno dei tanti tentativi di fermare il progetto, da parte di chi non vuole abbandonare le aree che occupa dove sorgerà lo Stadio e di qualcuno che gli va dietro». Sulla questione bosco: «Gli scavi sono stati in parte fatti (devono essere completati in due aree distinte, ndr), nel mentre abbiamo recuperato altre aree occupate; ora libereremo anche il solettone di cemento del rottamatore per far proseguire gli scavi alla Roma: si tratta di tanti ettari da analizzare, ci vuole tempo». Sugli scavi ha aggiunto: «È una domanda che va fatta alla Roma: i nostri tecnici sono costantemente a supporto del progetto, ma è la Roma che deve farlo e depositarlo». Sul progetto: «Il progetto va verificato: va analizzato sia tecnicamente, sia da un punto di vista economico e finanziario. Si tratta di un investimento di oltre un miliardo, il Comune dà in concessione un’area per tanti anni, bisogna che tutti i numeri siano a posto. Ma dalla direzione generale, all’avvocatura, a tutte le varie strutture di Roma Capitale, c’è massima attenzione e un impegno costante a fare le cose bene senza perdere un attimo, ma senza passi falsi. Tutto questo ci ha permesso fino ad oggi di superare ogni ostacolo reale o strumentale che fosse e vogliamo andare avanti così». Sui contrari al progetto ha dichiarato: «Francamente è una posizione che si spiega solo con una contrarietà a priori alla costruzione, che porta a dire: “C’è l’Olimpico, la Lazio e la Roma giochino lì e rinuncino a nuovi stadi”. Una posizione lineare che però non condividiamo, perché è chiaro che il calcio va verso stadi di proprietà dei club. Nel merito invece non ci sono possibili elementi di critica strutturale al progetto di Pietralata se non per dar fiato a qualche particolarismo: si costruisce solo lo stadio senza cubature aggiuntive, si sta su aree pubbliche quindi non si fa nessun favore ad alcun proprietario terriero, si dà una finalità ed un futuro ad un’area infrastrutturata dove abbiamo fatto metro, strade, parcheggi mai utilizzati ed abbandonati da 30 anni, l’area che doveva ospitare tutti gli uffici pubblici di tutta Roma che sono invece rimasti dove stavano con centinaia di milioni di euro sprecati, e infine si costruisce un parco di 6 ettari rendendo fruibile il verde che oggi è a servizio solo di qualche occupante o della prostituzione a ridosso di Via dei Monti Tiburtini. Insomma, capisco i pochi che abitano lì e non se ne vogliono andare e che per questo motivo propongono ogni giorno un ricorso al TAR, ma ragioni politiche o tecniche di critica sono piuttosto evanescenti».