Home » Stipendi non pagati e intimidazioni mafiose: condanna e tre punti di penalità | Classifica rivoluzionata in Italia

Stipendi non pagati e intimidazioni mafiose: condanna e tre punti di penalità | Classifica rivoluzionata in Italia

Il logo della serie A - Foto Lapresse - Ilromanista.it
Il logo della serie A – Foto Lapresse – Ilromanista.it

Terremoto nel calcio italiano: stipendi non pagati e intimidazioni mafiose, arriva la condanna con 3 punti di penalizzazione. 

Negli ultimi mesi, il calcio italiano è stato travolto da una serie di scandali che hanno coinvolto società di Serie A, B e C, con ripercussioni giudiziarie e sportive. Tra i casi più gravi spicca l’inchiesta ‘Doppia Curva’, che ha coinvolto le tifoserie organizzate di Inter e Milan. Sono emersi rapporti con ambienti mafiosi, estorsioni, violenze e gestione illecita dei biglietti.

L’operazione ha portato a 19 arresti e a condanne complessive per quasi 90 anni di carcere. Dal punto di vista sportivo, Milan e Inter sono state multate. Inoltre, Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu sono stati squalificati per un turno per contatti impropri con esponenti ultras. La Lega Serie A, costituitasi parte civile, ha preso le distanze da queste dinamiche.

In Serie B, invece, a finire sotto la lente d’ingrandimento è stato il Brescia, sanzionato per il mancato pagamento di IRPEF e contributi previdenziali su stipendi di fine 2024 e inizio 2025. La società ha utilizzato crediti d’imposta di provenienza dubbia, aggravando la propria posizione.

Il Tribunale Federale ha inflitto 8 punti di penalizzazione che hanno portato alla retrocessione in Serie C. Il presidente Cellino è stato inibito per 3 mesi. Questi episodi confermano una crisi profonda nel calcio italiano, in cui illegalità e interferenze esterne minano la legalità delle competizioni.

Caso Foggia in Serie C, accolto il ricorso

In controtendenza, il caso Foggia, in Serie C, si è concluso con esito positivo per la società. Inizialmente penalizzata di 3 punti per violazioni amministrative, il club pugliese è stato completamente prosciolto dalla Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite, che ha accolto il reclamo presentato lo scorso 12 agosto.

La società era stata deferita per il mancato pagamento, entro la scadenza del 16 aprile, di IRPEF, INPS e Fondo di fine carriera relativi alle mensilità di febbraio 2025 per tesserati, collaboratori e dipendenti. La segnalazione era arrivata alla Covisoc e aveva portato anche ad una sanzione personale di 6 mesi per l’amministratore unico Matteo Bitetto.

Logo Foggia – ilromanista.it – Fonte: IG

Annullata la penalizzazione di 3 punti

Tuttavia, la Corte ha accolto integralmente i reclami di società e amministratore, annullando sia la penalizzazione che l’inibizione. La sentenza ha ristabilito la posizione del Foggia in classifica e ha escluso responsabilità amministrative. Di seguito il comunicato del club pugliese: “Il Club accoglie con soddisfazione l’esito del procedimento, che restituisce piena chiarezza e conferma la correttezza e la trasparenza dell’operato della società.

Ringraziamo il Tribunale Misure di Prevenzione di Bari, l’amministratore giudiziario, il prof. Vincenzo Vito Chionna, l’avvocato Eduardo Chiacchio e tutti quelli che hanno mostrato vicinanza e sostegno in questa circostanza”.