Sky e Dazn hanno tutti i nomi: il pezzotto ha vita breve | Li hanno denunciati tutti
Maxi-operazione contro la pirateria digitale: individuati e denunciati migliaia di utenti. Sky e Dazn ora hanno tutti i nomi.
La pirateria digitale è la pratica di accedere, condividere o distribuire contenuti protetti da copyright senza autorizzazione. Si tratta di un fenomeno globale che riguarda film, serie tv, software e soprattutto eventi sportivi, dove i diritti di trasmissione sono spesso molto costosi.
Nel campo dello sport, la pirateria si manifesta tramite IPTV illegali, che permettono di vedere in diretta eventi trasmessi da emittenti a pagamento. Queste piattaforme attirano migliaia di utenti grazie a prezzi stracciati rispetto agli abbonamenti ufficiali, ma violano chiaramente la legge sul diritto d’autore.
Sky e Dazn sono tra le emittenti più colpite in Italia. Ogni anno perdono milioni di euro a causa della diffusione illegale dei loro contenuti sportivi. Questo danneggia non solo le emittenti, ma anche le squadre, gli atleti e l’intero sistema sportivo che vive di quei diritti.
Negli ultimi anni, entrambe le aziende hanno collaborato per contrastare il fenomeno. In particolare, insieme alla Lega Serie A, hanno promosso azioni legali contro gli utenti delle IPTV illegali, intensificando il controllo e rafforzando le sanzioni previste per chi guarda lo sport senza pagare il dovuto.
Lotta al pezzotto: Dazn e Sky hanno ottenuto i nomi di 2mila abbonati
In Italia, la lotta alla pirateria digitale ha compiuto un altro passo importante. Dopo la recente chiusura di die grandi piattaforme che trasmettevano illegalmente eventi sportivi, si è aperta una nuova fase: quella delle azioni risarcitorie nei confronti degli utenti. I titolari dei diritti, tra cui Dazn, Sky Italia e Lega Serie A, hanno avviato un’iniziativa contro chi ha usufruito delle IPTV illegali per guardare partite di calcio.
Grazie al lavoro congiunto del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma, sono stati identificati oltre 2mila utenti in 80 province italiane. Questi soggetti, ora potrebbero essere chiamati a pagare un risarcimento danni. L’azione è stata possibile anche grazie al supporto del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce e ad un’accurata analisi di dati anagrafici, bancari e geografici.
Cosa rischiano
Le richieste di risarcimento potrebbero essere molto pesanti. “Un’azione risarcitoria, che può ammontare a diverse migliaia di euro, equivale a circa 10 anni di abbonamenti illegali”, ha dichiarato il CEO di Dazn Italia, Stefano Azzi. E ha aggiunto: “Guardare illegalmente contenuti mette a rischio chi lo fa e colpisce lo sport alle radici. Non è furbo.
Non è gratis. Non è senza conseguenze”. Un messaggio condiviso anche da Andrea Duilio, CEO di Sky Italia: “Chi sceglie di utilizzare piattaforme illegali deve essere consapevole di compiere un vero e proprio furto, con conseguenze reali”.