Home » Le qualificazioni ai mondiali sono una farsa: vincere non serve a niente | Chi si qualifica è già deciso

Le qualificazioni ai mondiali sono una farsa: vincere non serve a niente | Chi si qualifica è già deciso

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso, commissario tecnico dell’Italia – instagram – ilromanista.it


Un regolamento un po’ così apre alla cultura del sospetto. Le qualificazioni mondiali pongono forti dubbi. Già deciso chi si qualifica.

È insito nella storia: il calcio, sport di passioni e gesti atletici ineguagliabili, porta con sé da sempre l’ombra del sospetto, una piaga che macchia la purezza della competizione. Le qualificazioni ai Mondiali, in teoria il cammino più meritocratico verso il sogno iridato, sono state spesso teatro di episodi che hanno lasciato l’amaro in bocca.

Combine, partite aggiustate e risultati pilotati sono purtroppo ricorrenti, minando la fiducia degli appassionati e alimentando la cultura del sospetto che circonda il mondo del pallone, specialmente a livello di nazionali minori o fasi iniziali.

La storia recente è piena di storie di illeciti, sia a livello di club che di rappresentative nazionali, che hanno portato a squalifiche pesanti e sentenze a tavolino. Il sospetto non risparmia nessuno, nemmeno le grandi competizioni internazionali, e le norme attuali che regolano l’accesso ai tornei mondiali sembrano non aiutare.

Anzi, il regolamento farraginoso e spesso poco chiaro, in particolare quello che disciplina i barrage, riapre di fatto la porta a manovre poco etiche. Non è il campo a dettare la legge, ma meccanismi burocratici poco trasparenti.

La cultura del sospetto

Oltre alle seconde classificate dei gironi di qualificazione, infatti, un posto negli ambiti playoff europei per il Mondiale 2026 spetta anche ad alcune vincitrici dei gironi di Nations League. Questa formula, finisce per creare un intreccio di risultati e calcoli che va ben oltre la semplice classifica del girone.

Si entra in un labirinto di differenze reti, posizioni nelle classifiche generali e slot che si liberano in base ai piazzamenti altrui che snatura la vera essenza della competizione sportiva. E che apre, ovviamente, alla cultura del sospetto.

San Marino
La nazionale di calcio di San Marino – instagram – ilromanista.it

Il caso Romania e San Marino

E proprio questa macchinosa regola apre uno scenario paradossale che riguarda il girone dove milita la Romania, attualmente terza in classifica, e in cui è inserito anche San Marino. L’ipotesi che sta prendendo piede è infatti incredibile: San Marino potrebbe guadagnarsi i playoff per il Mondiale non vincendo, ma perdendo con tanti gol di scarto proprio contro la Romania.

La situazione si verifica se la Romania, vincendo l’ultima partita proprio contro San Marino, aggancia la Bosnia al secondo posto del proprio girone, in quel caso tutto verrebbe deciso dalla differenza reti complessiva. Con il secondo posto la Romania aprirebbe in contemporanea lo slot di ripescaggio per i playoff per San Marino, che è vincitrice della Lega D di Nations League ma ultimo in classifica. Per la Romania, battere San Marino con un largo punteggio è l’obiettivo primario per ribaltare la differenza reti e superare la Bosnia e accedere ai playoff. E per San Marino? Una sconfitta roboante, che a prima vista sembrerebbe umiliante, potrebbe paradossalmente significare l’accesso insperato ai playoff.