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Milan-Roma, il doppio ex Antonio Mirante: “Vedo molto bene i rossoneri. A Gasperini devo la carriera”

Antonio Mirante (Foto Instagram) – IlRomanista.it

Il doppio ex di Milan e Roma, intervistato da Gazzetta.it, ha analizzato così la sfida di domenica, con un ringraziamento speciale al Gasp

Anni da gregario alla Roma e un passato anche nel Milan, il doppio ex dell’importantissima sfida di domenica Antonio Mirante ha parlato così durante un’intervista rilasciata a Gazzetta.it: “Vedo molto bene i rossoneri, solidi e di nuovo compatti. Certo, le assenze di Rabiot e Pulisic pesano. Spero possano responsabilizzare ancor di più Leao: è un campione, può decidere la partita da solo”. Su Gasperini ha poi aggiunto: Una formazione a immagine e somiglianza del suo allenatore. Pragmatica, quadrata, organizzata. Gasperini è un rivoluzionario, uno che è arrivato dieci anni prima di tutti su molti aspetti. Nel leggere le partite, per esempio, è il migliore al mondo”. Il passato in giallorosso: “Anche lì, come al Milan, sono arrivato per fare il secondo… e mi sono trovato a giocarne parecchie. Quelli in giallorosso sono stati anni particolari, di transizione. Ne abbiamo vissute tante tra cambi di proprietà e di dirigenti. Pensi che due giorni dopo il mio arrivo, venne venduto Alisson. Ci trovammo io e Robin Olsen a giocarci il posto”.  L’ex portiere romanista torna anche su Gasperini e sugli inizi della sua carriera: “Altroché, è stato lui a lanciarmi. Sa io avevo vent’anni, non giocavo negli allievi ed ero in panchina da due stagioni. Gasp lo trovai in Primavera e già dal primo ritiro mi diede fiducia. Mi ha messo in campo e da lì in poi non sono più uscito. A lui devo la carriera. Mi ha cambiato come persona e come calciatore”. Un aneddoto che vi lega? Me ne viene in mente uno che risale all’ultima giornata di B, a Crotone. Gasp mi aveva voluto con lui e avevamo fatto una grande stagione insieme. Dopo l’ultima partita gli dissi che sarei voluto rimanere ma che sognavo la Serie A. Lui mi abbracciò e mi disse ‘te lo meriti’. È un buono, anche se in campo ti spreme e pretende il massimo. Impareranno ad amarlo anche i tifosi della Roma”.