“Via dalla Roma per questioni politiche”: nessuno sapeva niente, la confessione è scioccante | L’hanno fatto fuori per questo motivo
“Via dalla Roma per questioni politiche”, a distanza di tempo arriva la confessione che spiazza tutti: nessuno se lo aspettava
A distanza di tempo arrivano delle importanti dichiarazioni che, ovviamente, stanno facendo molto rumore. Soprattutto all’interno dell’ambiente giallorosso che non si aspettava affatto una uscita del genere.
La sua esperienza nella Roma è durata pochissimo tempo. Anche se avrebbe voluto rimanere per qualche altro anno in più. Una cosa che, oltre a fargli male, gli dispiace moltissimo.
Anche perché, come confermato dallo stesso protagonista in questione, ha lasciato il giallorosso per questioni che con il calcio non c’entrano assolutamente nulla. Il motivo del suo addio è dovuto a questioni strettamente politiche.
La conferma arriva dal diretto interessato. Lo ha fatto nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni di “TeleRadioStereo” in cui ha deciso di vuotare il sacco.
“Via dalla Roma per questioni politiche”, a distanza di anni vuota il sacco
A “TeleRadioStereo” è intervenuto uno dei dirigenti italiani più conosciuti ed importanti nel mondo del calcio come Pierpaolo Marino. Per chi non lo sapesse l’ex Napoli ed Udinese ha lavorato, seppur per pochissimo tempo, anche alla Roma. Una esperienza che non dimentica affatto visto che, come confermato dallo stesso nativo di Avellino, dovette andare via per questioni che col calcio nulla avevano a che fare.
Queste sono alcune delle sue parole: “Il mio legame con la Roma? Dovetti andar via per vicissitudini politiche, è uno dei posti in cui sono rimasto meno in carriera ma mi dispiace. Con Viola sono stato benissimo, è stata una parentesi di un anno e mezzo che si è interrotta perché intervenne la politica. Volevano che andassi ad Avellino, promisero lo stadio a Viola ma poi non glielo hanno fatto fare ugualmente“.
Il calcio non c’entrava nulla, andò via per questioni legate alla politica
Marino ha continuato dicendo: “La Roma aveva perso 3-1 in casa contro il Pescara, la sera mi telefonò Dino Viola: siccome era caduto il governo di De Mita, mi disse ‘Marino, ora ho perso lei e lo stadio’. Se non ci fosse stato l’intervento del capo del governo, che convinse Viola a rompere il mio contratto che era ancora di 4 anni, sarei rimasto e magari avremmo scritto altro“.
Non è ancora troppo tardi, però, per un suo ritorno in giallorosso. Anche se, in questo momento, l’unica priorità dei giallorossi è quella di trovare un nuovo allenatore che possa prendere il posto di Ranieri. Marino conclude dicendo: “Mi farebbe piacere tornare. Avevo instaurato un buon rapporto con il pubblico. Mi cantavano anche una canzone“.