Dalla Serie A al Grande Fratello: oggi vive con appena 700€ al mese | Per l’ex giallorosso una fine ingloriosa
Dalle stelle alle stalle: il drammatico epilogo dell’ex calciatore giallorosso. Ora è costretto a vivere con meno di 1000 euro al mese.
Molti calciatori, nonostante guadagni da capogiro, finiscono per perdere tutto. Le cause sono diverse, ma spesso si intrecciano. Molti di loro arrivano da contesti umili e non hanno ricevuto un’educazione finanziaria adeguata: non sanno come gestire il denaro, investire o pianificare il futuro.
Così, appena arrivano i primi stipendi importanti, si lasciano trascinare da uno stile di vita lussuoso fatto di case, auto, gioielli e vacanze da sogno. A questo si aggiunge la pressione sociale: familiari, amici e conoscenti si aspettano di essere ‘aiutati’ e spesso il calciatore finisce per sostenere economicamente molte persone.
La carriera calcistica poi è breve e fragile. Può durare pochi anni e terminare all’improvviso, lasciando chi non ha pianificato il dopo in grande difficoltà. Non mancano inoltre le cattive compagnie: consulenti senza scrupoli, investimento sbagliati, amici opportunisti.
In alcuni casi si aggiungono anche problemi personali. Alla fine, dunque, senza preparazione e con tante pressioni esterne, anche una fortuna può svanire in fretta. Per questo oggi più che mai serve educazione, consapevolezza e una visione chiara e definita del futuro.
La storia di Jorge Cadete
La storia di Jorge Cadete parte da lontano, in Mozambico, dove nasce da genitori portoghesi trasferiti lì negli anni ’50. Attaccante talentuoso, si afferma allo Sporting Lisbona con quasi 100 gol. Dopo un breve e poco brillante passaggio al Brescia, trova il suo apice al Celtic, segnando 30 gol nella stagione 1996-97.
Si guadagna la convocazione agli Europei accanto a Rui Costa e Figo ma la sua parabola si spezza presto. Segue un lento declino tra Celta Vigo, Benfica, Bradford City e campionati minori, fino al ritiro nel 2005. Da lì, per Cadete, comincia la sfida più dura: reinventarsi lontano dai riflettori.
Dalla fama al baratro: costretto a vivere con un sussidio di povertà
Si ritrova da solo. Il calcio che un tempo lo aveva osannato, ora lo ignora. “Ho investito molto – racconterà – ma le cose sono andate male. Mi circondavo di persone sbagliate. Quando smetti di giocare, tutto cambia: gli agenti non ti chiamano più, smetti di esistere. Quando lasci, nessuno ti cerca più”. Così, tutto quello che aveva guadagnato in carriera svanisce in poco tempo.
Cadete tenta nuove strade: partecipa al Grande Fratello portoghese, lavora come PR in un locale, poi prova a reinventarsi vendendo macchinette per caffè porta a porta. Ma nulla funziona. Alla fine, l’unica soluzione è tornare a vivere con i genitori, sopravvivendo con un sussidio statale di 180 euro a settimana.