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“Corpo rinvenuto in un canale”: Roma, tragedia raccapricciante | La sua morte è avvolta dal mistero

Operazioni di recupero - Fonte screenshot YouTube - ilromanista.it
Operazioni di recupero – Fonte screenshot YouTube – ilromanista.it

Macabro ritrovamento in un canale: scoperto un corpo senza vita. La dinamica resta avvolta da un alone di mistero. 

Nel mondo del calcio, come in altri ambiti, si sono verificati numerosi episodi tragici che hanno lasciato segni profondi non solo tra familiari e amici, ma anche tra tifosi e colleghi.

Le morti improvvise legate a calciatori o figure vicine a questo sport suscitano sempre grande attenzione, spesso perché coinvolgono persone giovani, in salute e sotto i riflettori.

Queste tragedie possono verificarsi in contesti diversi. In molti casi le circostanze sono poco chiare, dando spesso spazio a interrogativi che restano senza risposte certe anche dopo indagini ufficiali. Alcune morti sono avvolte nel mistero a causa di dinamiche insolite o di elementi incongruenti nelle ricostruzioni.

Quando avvengono tragedie di questo tipo, il mondo del calcio reagisce con grande orgoglio e commozione. Le società, i tifosi e i colleghi si stringono attorno alle famiglie colpite, ma spesso resta un senso di vuoto e un bisogno di giustizia o verità che non sempre trova soddisfazione.

La storia di Francesco Dori

Vi raccontiamo la storia di Francesco Dori. Detto Franco, nasce a Chirignago (allora in provincia di Padova, oggi Venezia) il 5 giugno 1943. Attaccante cresciuto nel Dolo, debutta in Serie A a soli 19 anni con il Venezia nella stagione 1962-63. Il suo esordio arriva contro il Lanerossi Vicenza.

Chiude la stagione con 7 presenze e 3 reti, nonostante la retrocessione dei lagunari. Il buon impatto con la massima serie gli vale la chiamata della Roma, con cui totalizza una sola apparizione. L’esperienza in giallorosso si chiude rapidamente e Dori fa ritorno al Venezia già a novembre.

Simbolo lutto – ilromanista.it – Fonte: screen Youtube

La tragica morte avvolta dal mistero

Dopo un passaggio al Messina nell’anno sportivo 1964-64, con una sola rete in 10 presenze (ironia della sorte proprio contro la Roma), l’attaccante torna al Venezia, contribuendo alla promozione in Serie A nel 1966. Chiude la carriera in Serie C tra Alessandria e un’ultima stagione in laguna, ritirandosi nel 1971 a soli 28 anni, senza mai trovare continuità.

Della sua vita post-calcio si sa poco. Il suo nome torna alla ribalta il 29 novembre 1987, quando il suo corpo viene ritrovato in un canale scolmatore nei pressi del depuratore di Mestre, vicino al quartiere Bissola. Era uscito la sera prima con il suo cane, senza più rientrare. Le ricerche, avviate dopo il ritrovamento dell’animale, si concludono con il tragico ritrovamento del cadavere.