“Condannato a un anno di carcere”: dopo l’addio al Milan arriva la condanna | Uscire dal paese non lo ha salvato

Dopo l’addio al Milan arriva la condanna ad un anno di carcere. Non gli è bastato uscire dal Paese: gli ultimi aggiornamenti
La notizia sta iniziando a circolare proprio nelle ultime ore e vede come protagonista uno che il Milan lo ha vissuto eccome.
Dopo l’addio ai rossoneri, però, sono iniziati ad arrivare molti problemi che, con il calcio, non hanno nulla a che fare.
Secondo quanto annunciato da alcune fonti e media pare che il soggetto in questione dovrà scontare un anno di carcere.
Una decisione che, ovviamente, fa molto discutere visto che il protagonista in questione è un volto noto del panorama calcistico mondiale.
Dopo il Milan la condanna, non gli è servito lasciare il Paese
Alla fine, per Carlo Ancelotti, è arrivata anche la condanna ad un anno di carcere. Bisogna tornare indietro di un bel po’ di anni, precisamente nel 2014, quando allenò per la prima volta il Real Madrid. La condanna in questione, per l’attuale selezionatore del Brasile, non implica affatto l’obbligo di detenzione. Da precisare che il manager emiliano, per conto suo, ha già pagato un milione e mezzo di euro. Non solo: non subirà alcuna pena detentiva visto che, alle spalle, non ha precedenti penali. Per Ancelotti era stata chiesta una condanna a 4 anni, ma solamente perché la Procura lo aveva accusato di frode all’erario pubblico spagnolo per oltre un milione di euro.
Il ct del Brasile è stato condannato ad un anno di carcere per reato fiscale relativo all’anno 2014. Motivo? Per via di tasse non pagate sui diritti d’immagine. L’anno successivo, invece, venne assolto per un reato simile. Fonti giudiziarie, invece, hanno informato che la Sezione 30 del Tribunale provinciale di Madrid lo abbia condannato in relazione alla frode 2014. Non solo la condanna visto che Ancelotti dovrà pagare una multa di ben 386mila euro.
Non solo la condanna, anche una pesante multa per l’ex Milan: le ultime
Negli anni fiscali 2014 e 2015 la Procura lo aveva accusato di aver frodato l’erario pubblico spagnolo per 1.062.079 euro. Ovvero i primi due anni in cui aveva allenato il club di Florentino Perez. Nei primi giorni di aprile si era tenuto il processo, presso il Tribunale di Madrid, aveva dichiarato di non aver mai avuto intenzione di frodare l’erario e che aveva agito seguendo le linee dettate dal Real ed i suoi consulenti fiscali.
I suoi avvocati, sin dal primo momento, avevano chiesto l’assoluzione per il loro assistito. Di conseguenza gli avevano chiesto, in caso di condanna, che venissero applicate una serie di attenuanti. Vale a dire: risarcimento danni e l’aver saltato il debito entro il dicembre 2021. I giudici avevano chiesto 4 anni per il tecnico che, però, ne ha ricevuto uno solo.