Ranieri, la libertà di dirsi addio: l’ex tecnico rifiuta il lavoro e si ritira | Ora può godersi la pensione
Claudio Ranieri decide di ritirarsi: rifiuta un nuovo incarico e saluta il calcio definitivamente. Ora inizia davvero la sua pensione.
Il 25 maggio 2025 si è chiusa un’epoca: è stata l’ultima partita da allenatore di Claudio Ranieri. Il tecnico ha lasciato con una vittoria, l’ennesima impresa (solo sfiorata stavolta) con una squadra che aveva raccolto nelle zone basse della classifica e condotto fino a un solo punto dalla qualificazione alla Champions League.
La Roma ha vinto anche a Torino all’ultima giornata di campionato, ma non è bastato: la Juventus ha fatto altrettanto a Venezia e ha strappato l’ultimo posto utile per l’Europa che conta. Già il 28 aprile, Ranieri aveva anticipato e confermato la sua scelta: quella con la Roma sarebbe stata la sua ultima esperienza da allenatore.
Poi, il nuovo ruolo di senior advisor, figura che lui stesso aveva commentato con ironia: “Non so neanche bene cosa sia”. In molti si sono chiesti quale sarebbe stato il suo vero incarico. Si tratta di un consulente strategico vicino alla proprietà, una figura di riferimento che metterà la sua esperienza al servizio del club.
E chi meglio di Ranieri, con decenni nel calcio alle spalle, romano di nascita e romanista nel cuore, può comprendere a fondo l’ambiente, la città e la passione che ruota attorno alla squadra giallorossa? Un punto di riferimento prezioso per la Roma e per Gasperini, scelto in prima persona dal tecnico testaccino e indicato ai Friedkin.
Ranieri torna sul ‘no’ alla Nazionale
Nelle scorse settimane, l’ormai ex allenatore è stato al centro dell’attenzione fuori dal campo. Dopo l’addio di Spalletti dalla Nazionale, la FIGC aveva avviato una corte serrata per affidargli la panchina dell’Italia.
Un incarico di grande prestigio, ma anche molto complicato vista la situazione che stanno vivendo gli Azzurri, che però Ranieri ha deciso di declinare, spiegandone pubblicamente le ragioni. Una decisione che conferma la sua volontà di chiudere la carriera in panchina e dedicarsi ad un ruolo diverso.
Svelato il motivo del rifiuto
Intercettato dal TG3, ha dichiarato: “Credo che dire no alla Nazionale sia costato a tutti, però non potevo fare due lavori. Avendo un contratto con la Roma, mio malgrado, non potevo accettare quello che voleva la Federazione. La Nazionale ha bisogno di una persona libera di poter scegliere, di poter convocare chi vuole.
Con me ci sarebbero stati troppi problemi ad ogni convocazione: se un giocatore avesse giocato 90 minuti e poi avesse affrontato la Roma…Insomma, era troppo. Lì ci deve essere un uomo libero. Gattuso, quello che ha fatto, ha cercato di farlo bene. E’ uno che la Nazionale l’ha conosciuta, l’ha lottata, l’ha sofferta. Per cui gli auguro ogni bene”.