Sinner, confessione a cuore aperto: “Vi svelo di cosa ho paura” | I tifosi stentano a crederci

Inattesa e sorprendente dichiarazione di Jannik Sinner che nel frattempo si è qualificato agli ottavi del torneo Masters 1000 di Cincinnati
I grandi campioni, quelli con la C maiuscola, si percepiscono soprattutto nel momento della sconfitta. “Ho fallito tantissime volte ed è per questo che alla fine ho vinto tutto“, la celebre frase pronunciata da Michael Jordan che dovrebbe suonare da monito per qualsiasi atleta.
Una massima che sembra calzare a pennello per Jannik Sinner, capace di riscattare subito e alla grande il clamoroso e a dir poco rocambolesco ko incassato nella finale del Roland Garros contro il suo grande rivale, Carlos Alcaraz.
Appena un mese dopo il numero uno del tennis mondiale ha superato nettamente lo stesso talento di Murcia in un match ancora più prestigioso, la finale del torneo di Wimbledon. Il fuoriclasse altoatesino ha metabolizzato subito il passo falso di Parigi ripartendo alla grande.
Vedendolo in campo, sempre lucido e glaciale in ogni momento, si ha la netta sensazione che niente e nessuno sia in grado di spaventarlo. Sinner è una macchina da tennis, quasi perfetta e implacabile.
Anche un fenomeno come Sinner ha paura
Eppure anche un campione di razza come lui però si trova a dover affrontare sgradevoli sensazioni e un sentimento comune a tutti i mortali come la paura. Ebbene così, anche un atleta praticamente perfetto come Sinner si spaventa.
Lo ha rivelato nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni di Sky Sport un paio di mesi fa. Il fuoriclasse di San Candido ha svelato come spesso e volentieri riesca a rendere al meglio quando si trova ad affrontare momenti difficili.
Sinner, la rivelazione che spiazza i tifosi
Una prova tangibile è proprio lo strepitoso rendimento offerto sui campi dell’Old England Club appena qualche settimana dopo la straordinaria, folle e forse irripetibile finale di Parigi persa dopo oltre 5 ore di gioco.
La paura però non è una sua sgradita compagna di viaggio, tutt’altro. Almeno non da quando calca i campi da tennis. “La paura? La provavo quando sciavo, mi buttavo in pista rischiando di rompermi l’osso del collo. Nel tennis il peggio che mi può capitare è di perdere un incontro“. Anche perché alle sconfitte ha dimostrato di saper reagire come nessuno al mondo.