“Roma? Un’esperienza orribile” | L’ex giallorosso punta il dito contro tutti: massacrati mister e DS
A Roma funziona così, o si ama l’esperienza unica in giallorosso, oppure la si ricorda in maniera orribile. C’è chi punta il dito.
Roma, croce e delizia. Non è un segreto che per molti calciatori la capitale non sia solo una città, ma una vera e propria esperienza di vita. C’è chi la ama visceralmente e la rimpiange per sempre, e chi invece non vede l’ora di andarsene, portandosi dietro un bagaglio di rimpianti e, in alcuni casi, di vera e propria rabbia.
Non è raro, infatti, che ex giocatori della Roma tornino a parlare della loro esperienza in giallorosso con il dente avvelenato, puntando il dito contro la gestione, l’ambiente o, in generale, un’avventura che per loro è stata un incubo.
Come dimenticare Aldair, il difensore brasiliano che per tredici stagioni ha difeso la maglia giallorossa con la sua eleganza e la sua solidità, diventando un idolo indiscusso. Anche ex giocatori che sono stati a Roma per poco tempo, come Miralem Pjanic, hanno spesso espresso parole d’affetto per la città, i tifosi e l’ambiente, rimpiangendo talvolta l’atmosfera unica che si respira all’Olimpico. Ma non tutti hanno avuto la stessa fortuna.
C’è chi la Roma l’ha vissuta come un incubo, un’esperienza calcistica e umana fallimentare. E in questi casi, le parole non sono di nostalgia, ma di risentimento. Un esempio lampante è quello di Jérémy Menez. Il trequartista francese, nonostante sprazzi di grande classe, non è mai riuscito a conquistare pienamente l’ambiente romano.
Una pressione eccessiva
Le sue dichiarazioni successive all’addio, in cui ha parlato di “pressione eccessiva” e “ambiente difficile“, sono emblematiche di un rapporto mai sbocciato del tutto. Un altro caso celebre è quello di Antonio Cassano.
FantAntonio, pur avendo regalato momenti di pura magia, ha spesso avuto un rapporto conflittuale con la piazza e la società, culminato in un addio turbolento e in dichiarazioni al vetriolo che hanno segnato il suo percorso.
Un altro scontento
Recentemente, a ingrossare le fila dei “scontenti” si è aggiunto il nome di Ante Coric, l’ex centrocampista croato giallorosso che oggi veste la maglia dell’Ħamrun Spartans, squadra maltese. Le sue dichiarazioni, rilasciate senza filtri in una recente intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, hanno dipinto un quadro a dir poco desolante della sua permanenza a Trigoria. Le accuse sono pesantissime.
“Un’esperienza orribile – ha tuonato – sono stato messo fuori rosa senza aver mai parlato con Mourinho e dopo un solo confronto con Tiago Pinto“. Le parole del croato non lasciano spazio a interpretazioni. “Mi allenavo da solo dopo essere entrato da un ingresso secondario, nel campo dove prima di me correvano i ragazzini dell’Under 10. Ero solo. Ho pensato anche di mollare, soprattutto dopo l’ultimo infortunio al ginocchio“. La Roma è così: la si ama, o la si odia.