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Pagare per giocare in nazionale: dopo lo scandalo in Serie B e Serie C cambiano le regole | Lo ha annunciato in conferenza stampa

Bluenergy Stadium
Il Bluenergy Stadium per Italia-Israele – lapresse – IlRomanista.it

I fatti accaduti nelle serie minori, un vero e proprio scandalo, impone nuove regole per salvaguardare lo sport più seguito in Italia.

Serve un punto di svolta nel mondo del calcio italiano di questi tempi, sotto tutti i punti di vista. Dalla lotta al Pezzotto e alla pirateria che ha portato un’azione congiunta tra la Federazione e le piattaforme che trasmettono in streaming, Autorità comprese.

Un punto di svolta se l’auspica la nuova Nazionale di Gattuso, anche se è complesso andare al Mondiale, senza passare per il labirinto pericolosissimo dei playoff. Un punto di svolta anche e soprattutto per le categorie minori, tartassate dalla moria di club, alcuni prestigiosi, vedi Brescia e SPAL.

Già, le serie minori, dove per giocare devi pagare a prescindere se sei forte, hai talento, o meno. Uno scandalo fuoriuscito in tv, dove è stato sollevato il velo su una pratica diffusa ma inconfessabile: il “pagare per giocare”.

Ne siamo venuti a conoscenza dalle Iene, anche se in molti sapevano tutti di quel sistema perverso, portato alla luce grazie al coinvolgimento di personaggi di spicco come l’ex calciatore Salvatore Bagni, finito sotto la lente d’ingrandimento.

Favoritismo e pagamenti occulti

L’inchiesta ha svelato una rete di favoritismo e pagamenti occulti che permetteva a giovani e meno giovani di garantirsi un posto in squadra, spesso a scapito del talento e del merito. Un’ombra lunga, che ha gettato discredito su tutto il movimento calcistico giovanile e delle serie inferiori, minando la fiducia in un sistema che dovrebbe premiare l’impegno e l’abilità.

Le norme vigenti finora non sono riuscite a contrastare quel tipo di scandalo, uno dei tanti problemi che attanagliano il calcio, diviso tra le nazionali e i club, sempre più ai ferri corti. Così, riecco quel “pagare per giocare”, che infiamma un altro dibattito.

Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli – lapresse – ilRomanista.it

Guerra fredda

Sono anni che Aurelio De Laurentiis si è fatto capopolo di una battaglia tra i club contro le nazionali. Il numero uno dei partenopei da tempo sostiene la necessità di una riforma per proteggere le società dagli ingenti danni economici dovuti agli infortuni dei propri atleti durante le competizioni con le rispettive selezioni.

La proposta del patron azzurro è chiara: i club dovrebbero essere risarciti per l’intera durata dell’indisponibilità del giocatore e per il suo mancato impiego, in caso di infortunio. Un indennizzo che, ovviamente, la federcalcio non ha nessuna intenzione di pagare. Un guerra fredda che diventa caldissima ogniqualvolta avviene un infortunio, che ingloba una riforma totale del sistema calcio, a partire dalle partite che si disputano in un anno.