Questa volta ho detto basta: Friedkin blocca tutti sullo stadio | I lavori non cominciano più

Si torna a parlare dell’ormai iconico (ancora presunto) stadio della Roma a Pietralata. La ferrea presa di posizione dei Friedkin.
Il nuovo stadio della Roma a Pietralata, pur essendo ormai una necessità vitale per il rilancio definitivo del club, resta incagliato nelle sabbie mobili della burocrazia e delle polemiche romane. Nonostante le rassicurazioni continuative del Sindaco Gualtieri e il dichiarato ottimismo delle parti, il via libera definitivo per l’inizio dei lavori concreti continua a slittare.
Un’attesa tipica italiana, ma che sta alimentando sempre più polemiche che per i tifosi giallorossi hanno superato ormai ogni limite di sopportazione e ragionevolezza. L’ennesimo ritardo rischia di compromettere gli ambiziosi piani della proprietà americana per la crescita della società.
Il progetto, pur essendo stato individuato nell’area di Pietralata dopo il naufragio dell’iniziativa a Tor di Valle, sembra replicare in parte le lungaggini e gli ostacoli riscontrati in passato. Le procedure, complesse per natura trattandosi di un’opera di tale portata in una città come Roma, si scontrano con un clima di perenne incertezza che, finora, ha impedito di trasformare le carte in fondamenta.
Il Sindaco di Roma aveva promesso un’accelerazione, in realtà si tratta di un piccolo passo avanti, ma i tempi restano dilatati ben oltre le aspettative iniziali di Friedkin, che aveva immaginato un percorso più netto, in vista dell’anno del centenario, ossia il 2027.
Corsa contro il tempo
Tra di un inter burocratico infinito, dove esce sempre un ostacolo che blocca il via libera definitivo, si intravedono segnali di una ripartenza, seppur a singhiozzo. Dopo circa due mesi di stop forzato e l’interruzione causata da contenziosi e necessità tecniche, infatti, sono ripresi i lavori nell’area di Pietralata. In particolare, è stata avviata la demolizione del solettone in cemento armato dell’ex autoricambi, una porzione cruciale della zona, insieme al famigerato bosco di Pietralata, che ospiterà l’impianto e che era rimasta bloccata da controversie legali sul possesso e sull’utilizzo.
Questa specifica area, la più estesa e nevralgica del sito, è quella in cui la società giallorossa deve ancora completare i rilievi archeologici indispensabili per poter mettere a punto la versione finale del progetto.
Un passo avanti non indifferente
La ripresa della demolizione è un passo avanti tecnico non indifferente, che sblocca di fatto l’ultima, grande operazione propedeutica all’avvio del cantiere vero e proprio, e che va a sommarsi all’ultimo, positivo, incontro tra la proprietà statunitense e il Sindaco Gualtieri. Nonostante questo timido progresso, appare ormai difficile che la Roma riesca a presentare il progetto definitivo entro la scadenza interna fissata in precedenza per ottobre, un termine che scivola ormai verso la fine dell’anno.
Dietro le quinte, l’irritazione della famiglia Friedkin per i continui ostacoli e i tentativi di rallentamento è palpabile, portando la proprietà a una posizione di fermezza inattesa che spiega il titolo forte in apertura. I Friedkin hanno deciso di rompere gli indugi per bloccare legalmente e definitivamente chiunque abbia provato in questi mesi a screditare il progetto o a frapporre ostacoli pretestuosi all’iter, ritenuti spesso motivati da interessi esterni.