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Ultim’ora Roma, niente stadio: “È la peggiore condizione…” | Il motivo è scandaloso

Lo stadio Olimpico di Roma ripreso dall’alto/ fonte Ansafoto- ilromanista.it

Clamoroso retroscena svelato sulla mancata costruzione della nuova casa del club giallorosso.

Da quando hanno rilevato la Roma, i Friedkin hanno sempre messo in cima alla lista delle cose da fare la costruzione di uno stadio di proprietà per il club capitolino.

Nel corso degli ultimi mesi più volte si è andati vicini ad un accordo per la costruzione dell’impianto, ma non si è ancora venuti a capo dalla vicenda.

Nelle scorse ore però un annuncio ha svelato il motivo per cui non si costruirà lo stadio per la Lupa, con la proprietà che deve dunque arrendersi definitivamente.

Le rivelazioni sullo stadio della Roma

Di recente Ignazio Marino, ex sindaco della Capitale tra il 2013 e il 2015, ha parlato della possibilità per la società giallorossa di costruire lo stadio.

In particolare l’ex primo cittadino, in carica nel periodo in cui la Roma era di proprietà di James Pallotta, ha svelato le motivazioni per cui non si costruì più l’impianto in quegli anni dopo che il patron statunitense aveva investito parecchio, raccontando i dettagli della vicenda.

L’ex presidente della Roma James Pallotta sulle tribune dello stadio Olimpico/ fonte LaPresse- ilromanista.it

Il retroscena raccontato da Marino

”James Pallotta, che aveva già avviato il lavoro per il progetto esecutivo (in cui investì suoi fondi per decine di milioni di euro), coinvolgendo anche partner internazionali come la banca d’investimento Goldman Sachs, era molto allarmato per i ritardi incomprensibili. Per questo mi chiese un nuovo incontro che avvenne l’11 settembre 2014. Confermai il mio impegno di completare la valutazione del progetto da parte del Consiglio Comunale entro 10-12 settimane. Tre mesi dopo, fatto questo ultimo passo, con il voto in campidoglio del 22 dicembre 2014, trasferii immediatamente tutto il materiale alla Regione Lazio per le valutazioni necessarie”.

”Dieci mesi dopo, il 31 ottobre del 2015, al momento del mio allontanamento con le famose dimissioni dei consiglieri del PD dal notaio, la Regione Lazio non aveva ancora neanche convocato la conferenza dei servizi per valutare la documentazione dello stadio. L’incertezza amministrativa è la peggiore condizione per gli investitori privati, soprattutto per chi investe dall’estero. Se il trascorrere del tempo non viene considerato una variabile importante si rischia di allontanare gli investitori che non si avvicinano a Roma, considerata un contesto amministrativo inaffidabile, governato da logiche non da libero mercato competitivo ma che ricordano quelle dei feudi e dei feudatari che sembrano tanto più forti quanto più piccolo e chiuso resta il feudo.”