Soulé, un investimento da proteggere: due scenari per il futuro dell’argentino
Arrivato in estate per circa 30 milioni di euro quello di Soulé è un investimento da proteggere, soprattutto visto il valore del calciatore
Queste prime partite della stagione pongono già i riflettori su alcuni dei nuovi acquisti che non stanno rendendo al meglio. Ci sono ancora varie incognite all’interno della rosa della Roma, incognite che possiamo trovare praticamente in ogni reparto. In porta sempre più protagonista Mile Svilar, che ancora una volta è riuscito a mettere le sue manone per salvare il risultato, ma in difesa cominciano i primi problemi.
H&H, Hummels ed Hermoso, il primo con un’eta ormai significativa, e la totale assenza di una preparazione estiva, fattore che alla sua età non poteva che condizionare l’avvio di stagione. Hermoso invece sebbene sia decisamente più avanti fisicamente (anche lui ha saltato la preparazione estiva), non si è ancora inserito perfettamente nelle meccaniche di gioco del nuovo mister.
C’è un ragazzo però sul quale la dirigenza pone un occhio di riguardo, ovvero Matias Soulé. L’argentino era arrivato nella capitale dopo il mancato trasferimento di Chiesa, con la società che ha sborsato quasi 30 milioni di euro per strapparlo alla Juventus, che vedeva in lui un valido elemento da inserire in rosa, verosimilmente tra i titolari.
Queste prime gare però ci hanno mostrato un calciatore ben lontano da quello che aveva stregato tutti lo scorso campionato con il Frosinone, capace di segnare 11 gol al suo primo anno in Serie A, e proprio per questo la società potrebbe vedersi costretta a prendere una decisione riguardo il suo futuro prossimo, in modo tale da preservare il calciatore e allo stesso tempo proteggere l’oneroso investimento. In questo momento potrebbero esserci solo due ipotesi per il suo futuro.
Soulé, la partenza in prestito per giocare e continuare a crescere
Niente di ufficiale ovviamente, e neanche rumors al momento, tuttavia se si guarda il lato aziendalista non si può non cominciare a pensare a cosa fare con Soulé. Il talento non è assolutamente in dubbio, tuttavia il ragazzo paga un avvio di stagione sottotono, causato anche da un cambio di modulo che non vede più la presenza di esterni puri d’attacco, a causa del passaggio da una difesa a tre a quella a quattro.Complice questo fattore l’argentino non ha mai potuto esprimersi al meglio, ritrovandosi da potenziale crack ad occupare spesso un posto in panchina.
Quella con il Venezia rappresenta già una chance purtroppo sprecata, e se dovesse continuare a collezionare prestazioni di questo tipo, e ad essere relegato in panchina, la società potrebbe pensare di proteggere l’investimento di 30 milioni per il suo cartellino provando a cederlo in prestito, in modo tale che giocando Soulé possa continuare a crescere, per poi tornare a Roma con una maggior consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. Una soluzione che potrebbe dunque favorire entrambe le parti, ma alla quale tutti speriamo che non si arrivi.
Soulé, niente è ancora perduto: con la Roma può ancora esplodere
Nel calcio di oggi i giovani sono sottoposti a maggior pressione rispetto ai tempi passati, questo è dovuto anche all’esplosione precoce di tanti talenti precoci che riescono a conquistarsi le prime pagine dei quotidiani mondiali in tenera età, come è successo ad esempio a Lamine Yamal, classe 2007 ormai titolare inamovibile del Barcellona e della nazionale spagnola. Non sempre però le luci della ribalta e l’attenzione mediatica fanno bene al ragazzo, che rischia di avere troppe pressioni e di perdersi poi per strada, come già capitato ad esempio ai vari Mastoru o Ansu Fati.
Nel caso di Soulé le doti tecniche non sono ovviamente messe in dubbio, tuttavia quello che preoccupa è il contraccolpo psicologico dovuto al salto di qualità. Non scordiamo che l’argentino nel suo primo anno nel nostro campionato con la maglia del Frosinone riuscì appunto a segnare 11 gol, nonostante il netto calo che i Ciociari hanno avuto nella seconda parte di stagione che poi ha portato alla retrocessione. L’ex gialloblu può ancora prendersi la Roma, ma dovrà essere abile anche Juric nel sapere quando provare a puntare su di lui.