“Ho chiesto di amputarmi le gambe”: Batistuta, annuncio shock del Re Leone | Dolore insopportabile
Batistuta e la sua confessione straziante, la richiesta di amputarsi le gambe arriva dopo dei problemi fisici di rilievo
Gabriel Omar Batistuta è stato tra i migliori centravanti a livello mondiale a cavallo tra i due secoli. Con 54 reti è il secondo miglior realizzatore nella storia della Nazionale argentina, superato solo da Lionel Messi.
Ha regalato gioie indelebili ai tifosi della Fiorentina e della Roma, compreso uno scudetto con i giallorossi, formando una coppia d’attacco letale con Francesco Totti, per poi concludere la carriera in Arabia nel 2005.
Di recente si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera e ha parlato degli esordi in cui non aveva compreso il valore del proprio talento: “Preferivo studiare: la matematica, la fisica, la chimica. Avevo una buona memoria visiva. Facevo pallavolo, basket, tennis. Il calcio per me allora era solo un bel gioco, non una prospettiva. Scappavo via dagli allenamenti. E non perché fossi una testa calda: non ci credevo abbastanza”.
Un mese fa a Basilea gli è stata applicata una protesi alla caviglia sinistra e a Firenze sta ora conducendo una faticosa riabilitazione: “Una soluzione che rincorrevo da almeno sei, sette anni. Fra 40 giorni, tolto il tutore, sapremo se il dolore è scomparso e potrò finalmente camminare come una persona normale”.
Un dolore che si protrae dal momento del ritiro
Un problema fisico che dura da tempo: “Appena smesso, mi sono ritrovato con le caviglie a pezzi. Non avevo più cartilagine. Osso contro osso, su un peso di 86 chili: il minimo movimento diventava un tormento“.
Un dolore che non gli consentiva di vivere: “Ho avuto lo stesso problema di Van Basten, che ha detto basta a 28 anni. Certi giorni non riuscivo a scendere dal letto. Piangevo di rabbia e mi dicevo: non può finire così”.
Batistuta e l’amputazione delle gambe, il gesto disperato dell’ex calciatore
Arriva a confessare di avere addirittura fatto un pensiero estremo: “La mia famiglia mi reclamava: ora puoi stare con noi. E invece soffrivo, stavo male. Così male che sono andato da un amico medico e gli ho chiesto di amputarmi le gambe. L’ho pregato, ho insistito. Gli ho detto che quella non era più vita”.
A distanza di tempo l’ex bomber ha trovato la forza di affrontare la malattia e di raccontarla a cuore aperto, speranzoso di aver superato un periodo buio.