Sinner finisce in stampelle: il dolore è troppo forte | Il campione dice addio

Moment tutt’altro che magic per Jannik Sinner: stavolta il dolore è troppo forte e l’altoatesino costretto a dire addio.
Il 2025 di Jannik Sinner è stato un turbine di emozioni, un’altalena che ha messo a dura prova i nervi dei suoi tifosi e la sua tenuta fisica. L’anno era iniziato sotto i migliori auspici con la splendida vittoria all’Australian Open di Melbourne.
Un successo che lo aveva proiettato nell’élite assoluta del tennis mondiale, confermando le attese riposte su di lui. Poi, gli effetti del caso Clostebol, il patteggiamento (non si poteva fare altro) e la sospensione di tre mesi.
Il cammino è ripreso con l’intensità che lo ha contraddistinto, la finale del Roland Garros è stata epica con Carlos Alcaraz. Sinner ha avuto perfino un triplo Championship Point, prima dell’amarissima sconfitta.
Sinner ha saputo reagire da vero campione qual è. La risposta è arrivata sull’erba sacra di Londra, con un trionfo indimenticabile a Wimbledon, Alcaraz è stato travolto. Poi il circuito ha poi virato verso il cemento americano, dove però il sogno si è infranto in modo brusco agli US Open con una batosta inaspettata. La vendetta di Carlitos è stata tremenda, Sinner ha perso pure il primato nel Ranking Atp.
Di male in peggio
Il capitolo più doloroso si è scritto però sul cemento asiatico. Il mondo ha assistito con il fiato sospeso alle immagini da Shanghai, testimonianza di una sofferenza che andava oltre la semplice stanchezza o un crampo passeggero. In campo contro l’olandese Tallon Griekspoor, Jannik Sinner è stato costretto ad aggrapparsi alla racchetta come unico sostegno per non crollare a terra, una scena che ha fatto il giro del mondo in pochi minuti. La racchetta era diventata una stampella.
La sua lotta in campo è stata palese: ha provato a camminare, zoppicava vistosamente e si massaggiava con insistenza la gamba dolorante. Dopo aver chiamato il fisioterapista e tentato invano di continuare, il ritiro è stato l’inevitabile.

Oltre l’infortunio
Attenzione, però. Non si è trattato di una banale rinuncia, quanto accaduto a Sinner, infortunio muscolare a parte, va inquadrato in un contesto molto più ampio, che coinvolge tutti i tennisti, incastrati in un calendario sempre più fitto e non curante delle condizioni meteo.
Vero è che i tennisti possono scegliere a quale torneo partecipare, ma le loro decisioni influiscono su una classifica che fa sempre riferimento alla passata stagione. E lì dove hai vinto, devi ritornarci, altrimenti perdi un sacco di punti. E poi le condizioni meteo sono un fattore preoccupante: sempre a Shanghai perfino Nole Djokovic è stramazzato al suolo per il gran caldo. È necessario che l’Atp intervenga per porre rimedio al calendario massacrante e alle condizioni estreme che mettono a rischio l’integrità fisica degli atleti, già vittima di infortuni proprio come Sinner.
