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I tre giallorossi campioni del mondo nel 2006: De Rossi, Perrotta e Totti

Il ricordo del Mondiale conquistato dagli azzurri nel 2006 ai rigori è ancora vivo nella mente di tutti i tifosi italiani, ma in particolare in quella dei tifosi della Roma, che festeggiarono i propri beniamini De Rossi, Perrotta e Totti protagonisti assoluti di quell’esperienza in Germania.

De Rossi e la sua “esperienza”

L’esperienza non è quella messa a disposizione della squadra azzurra, bensì quella fatta da Daniele da Ostia, eh sì, perché il “capitan futuro” della Roma era davvero giovanissimo quando Lippi decise di schierarlo fin dall’inizio del Mondiale in Germania già contro il Ghana, partita vinta 2-0 all’esordio. Il Mondiale di De Rossi si trasformò poi in una ripida salita in seguito all’espulsione rimediata contro gli Stati Uniti, conseguenza della gomitata a McBride, che costò ben quattro giornate di squalifica al mediano della Roma e tante polemiche, in cui il CT Lippi seppe allargare le spalle e difendere il ragazzo. Solo grazie a un cammino stratosferico della Nazionale di Buffon e Cannavaro, De Rossi poté riscattare quell’errore di gioventù giocando gli ultimi minuti della finale contro la Francia e calciando uno dei rigori che regalarono il Mondiale al tricolore italiano. De Rossi ha sempre avuto un rapporto particolare con il colore azzurro tanto da mettere la pulce nell’orecchio anche al CT Mancini che con l’Italia è una delle compagini favorite dalle scommesse calcio e dai pronostici degli addetti ai lavori per la vittoria finale all’Europeo. Vedremo cosa riserverà il futuro per De Rossi che ha intanto lasciato definitivamente il Boca Juniors.

Simone Perrotta e Francesco Totti: il gregario e il campione perfetti insieme

Perrotta potrebbe essere definito il “nuovo” Oriali, quel giocatore che con sacrificio, intelligenza tattica e dedizione arriva lì dove altri arrivano con tecnica e talento; molto interessante la sua intervista che si può leggere su l’insider. Francesco Totti è inutile presentarlo, lo conoscono in tutto il mondo e le sue gesta hanno fatto il giro del pianeta centinaia di volte. Eppure, come nei migliori connubi del mondo della musica, dello sport e dell’arte, insieme a un grande talento c’è sempre una figura che si “sacrifica” per un bene più grande, la vittoria della squadra. Così Perrotta e Totti hanno incrociato i propri destini prima nel calore dello Stadio Olimpico, dove insieme riuscirono a vincere due Coppe Italia e una Super Coppa italiana e poi in nazionale, salendo sul tetto più alto del mondo a Berlino nel 2006.

Chiudiamo, ricordando l’indimenticabile rigore siglato da Francesco Totti negli ottavi di finale contro l’Australia, partita che era diventata difficile in seguito all’espulsione di Materazzi. Era il minuto ‘95 e il numero 10 della Nazionale e della AS Roma andava su un dischetto dove nessuno degli altri compagni in campo sarebbe voluto andare, un giusto riconoscimento per un campione vero che quell’anno aveva subito un gravissimo infortunio che aveva messo a rischio la sua partecipazione a quel Mondiale.