Ghisolfi, ‘ora parlo io’: il ds a ruota libera sul mercato, lo stadio, De Rossi e Dybala
Florent Ghisolfi ha rilasciato la sua prima intervista ufficiale dal suo arrivo nella capitale, parlando dei temi più caldi degli ultimi mesi
Per la prima volta da quando è arrivato nella capitale l’attuale ds Florent Ghisolfi ha deciso di parlare, e lo ha fatto attraverso un’intervista rilasciata al Corriere Dello Sport, nella quale ha parlato di mercato, dello stadio, di Daniele De Rossi e di tantissimi altri temi caldi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi della società capitolina.
Il francese ha parlato così del caso riguardante Paulo Dybala, e della sua possibile cessione in Arabia in estate: “La Roma non ha spinto affatto per cederlo. C’è stato un interesse molto forte di un club saudita, lui ci ha pensato, il 99% dei calciatori lo avrebbero fatto, alla fine ha fatto la scelta di cuore di restare. Noi conosciamo il calciatore e la connessione che ha dentro e fuori, con i tifosi, i compagni, il club e soprattutto con Dan e Ryan Friedkin. Noi siamo un club pragmatico, sappiamo che se un giocatore di 30 anni ha l’opportunità di andar via noi siamo costretti a prendere la cosa in considerazione. Sapevamo in ogni caso da un lato di dover essere pronti a sostituirlo, dall’altro avevamo il lato positivo di continuare ad avere un giocatore e una persona top».
Nel corso dell’intervista l’ex Rennes ha fatto il punto anche sulla situazione legata al prematuro addio di Daniele De Rossi, e della scelta di esonerarlo dopo 4 partite nonostante il contratto di tre anni siglato solo qualche mese prima: “Del cambio allenatore parleremo più avanti. Ora bisogna trovare una stabilità, e non è facile. Noi vogliamo costruire un club che non sia dipendente da un allenatore, da un da, da nessuno. Per questo preferiamo concentrarci sulla costruzione di un nuovo staff, abbiamo preso Mark Sertori, nuovo direttore della performance. L’obbiettivo è fare in modo che quando un allenatore o un dirigente lascino il club l’organizzazione non ne risenta.”
L’intervista procede toccando alcuni punti delicati, come ad esempio l’addio di Lina Souloukou e la difficile situazione che sta vivendo Matias Soulé, toccando anche temi riguardanti la contestazione dei tifosi ed i suoi obbiettivi in questi tre anni di lavoro nella capitale.
Ghisolfi, dalla Souloukou a Matias Soulé, fino al rapporto con i tifosi
Tanti i temi affrontati dal ds romanista durante questa lunga intervista rilasciata al Corriere Dello Sport. Nel corso di essa Ghisolfi ha parlato anche del rapporto con Lina Souloukou: “Ho cominciato a lavorare 4 mesi fa e l’organizzazione di Lina Souloukou era già in piedi, io mi sono adattato cercando un punto di equilibrio tra Ceo, Ds e mister. Presto sarà nominato un nuovo Ceo”. Sul difficile momento di Soul§é invece ha risposto così: “Soulé è adatto per il 4-3-3, ma ancora di più nel 3-4-3, nei due dietro a una punta centrale. Il passaggio dalla difesa a 4 a quella a 3? C’era bisogno di più stabilità, per questo a fine mercato sono arrivati Hermoso, Hummels, Saelemakers.
L’intervista arriva a toccare anche temi caldi extra campo, come ad esempio la contestazione dei tifosi, sulla quale si è espresso così: c’è un po’ di agitazione. Con Daniele abbiamo vissuto un momento difficile e doloroso, lui è una leggenda del club, io lo ringrazio perché mi ha accolto in maniera perfetta, avevamo un rapporto franco e onesto, e sinceramente sono rimasto toccato dalla situazione perché se l’allenatore fallisce anche io ne risento. Sottolineo che come ha scritto Dan nel comunicato questa resta casa sua e siamo tutti sicuri che farà una grande carriera. Anche i giocatori sono stati toccati. Ora il mio obiettivo è creare unità interna, se un giocatore viene fischiato tutti sono fischiati. E poi abbiamo Juric che, con la sua umiltà e il suo rispetto per Daniele e per i giocatori, in pochi giorni ha svolto un lavoro ammirevole, mostrando tanta coesione in un contesto comprensibilmente difficile. E poi sono arrivate due vittorie e un pareggio in pochi giorni, io ho scoperto un uomo e un mister di qualità e di valore. Anche così si spiega il mio abbraccio alla fine della partita con l’Udinese”.
Ghisolfi: “Squadra B? Ci pensiamo. Dybala? Nessuna indicazione sul minutaggio”
L’intervista procede ed il discorso si sposta su temi societari, come la creazione di una squadra B, per seguire le orme di Juventus e Milan, con i bianconeri che da quando hanno iniziato questo progetto ne hanno senza dubbio visto i benefici, visti i tanti giovani lanciati in prima squadra: “Fatemi dire una cosa sul settore giovanile, per noi è qualcosa di molto importante. Per quanto riguarda la seconda squadra ci stiamo pensando. Certo rappresenta un costo, ma coloro che lo hanno fatto vedono i frutti del lavoro svolto. Non è sicuro ma ci stiamo riflettendo”. Il francese ha poi continuato parlando di Dybala: “Il mister non ha alcuna indicazione da parte della società. Non c’è nessuna discussione in corso. L’unica cosa che vogliamo è che Dybala sia concentrato in campo e che possa dare il meglio di se”.
Parlando di giovani il discorso non poteva che spostarsi anche sulle vicende legate a Zalewski, e le trattative con Svilar e Pisilli per il rinnovo di contratto: «Magari quello che vi dico non ci aiuterà nella trattativa, ma certo quando vediamo ragazzi come Baldanzi e Pisilli entrare in campo in quella maniera corrisponda anche al Dna della Roma come lo intendiamo noi. E vogliamo portare sempre più giocatori delle giovanili in prima squadra. Di Zalewski non ho alcun problema a parlare. Abbiamo aperto un dialogo con i procuratori, speriamo di trovare una soluzione prima possibile. Lato club perdere il giocatore a parametro zero non è un’opzione. Per Pisilli cerchiamo una soluzione prima possibile, ha già un contratto, abbiamo un discorso aperto con gli agenti. È giusto che sia ripagato del suo lavoro, ma è più importante che sia così performante e poi vedremo. Anche Svilar merita il rinnovo, ne stiamo parlando».